Eccesso di fiducia di Sinner contro Djokovic, non chiede il falco su una palla dubbia: è un errore
Jannik Sinner si è fidato troppo di una chiamata dell'arbitro su indicazione del giudice di linea in occasione del primo set della finale delle ATP Finals contro Djokovic. Il tennista italiano non ha voluto chiedere il "challenge" su una pallina chiamata out, avrebbe avuto ragione in un momento molto particolare e decisivo.
Era infatti una situazione importante con il punteggio in parità sul punteggio di 2-1 in favore del serbo, con Jannik al servizio. Il suo colpo molto profondo, è finito a ridosso della linea di fondo considerato fuori dagli ufficiali. Se Djokovic non ha fatto una piega anche Jannilk Sinner ha accettato la decisione che a velocità normale sembrava quantomeno al limite. Nessuna reazione da parte dell'azzurro che si è rammaricato dell'errore è andato subito dall'altra parte del campo per andare avanti nel suo turno di battuta. I replay si sono rivelati impietosi visto che la palla in realtà aveva pizzicato la linea e sarebbe stata dunque buona in caso di ricorso al "falco".
Un eccesso di fiducia dunque da parte di Jannik Sinner che avrebbe comunque potuto togliersi ogni dubbio ricorrendo al mezzo tecnologico. E invece ecco l'errore pesantissimo in fase di valutazione, che ha dato poi la possibilità a Djokovic di prendersi il primo break del match, mettendo sui binari giusti il primo parziale.
Una situazione che sicuramente alimenta i rimpianti di Jannik Sinner, e in cui non ha potuto fare affidamento nemmeno sul supporto del suo team. Spesso infatti in queste situazioni chi è in panchina fa cenno al giocatore di ricorrere al "falco" avendo visto meglio la palla più a ridosso della zona in cui è rimbalzata la sfera. In questo caso però l'altoatesino non è stato fortunato perché il suo "angolo" era dall'altra parte del campo, quella di Jannik e dunque non ha potuto consigliare il giocatore nel modo giusto.