É un trofeo il segreto di Sinner nella rincorsa alle ATP Finals: “Lo vedo e mi dà la carica”
Matteo Berrettini non ha ancora la certezza matematica, ma la sua presenza alla prima edizione delle ATP Finals che si terranno in Italia è praticamente scontata. Jannik Sinner invece, che è sempre stato nelle prime 15 posizioni, deve guadagnarsela la qualificazione e ha cinque settimane di tempo per arrivare tra i primi otto, la lotta è prevalentemente per gli ultimi due posti. Jannik cerca lo slancio e soprattutto i punti del torneo di Sofia, dove lo scorso anno vinse il primo titolo ATP della sua carriera.
Berrettini quasi sicuro di giocare le ATP Finals
Dopo gli US Open, Sinner è scivolato fuori dalla top ten. Nella Race, la classifica che definisce gli otto giocatori che vanno alle Finals (che un tempo si chiamava Masters), ci sono sei giocatori già tranquilli: Djokovic, che ha realizzato tre/quarti di Slam, Medvedev, vincitore degli US Open, Tsitsipas, finalista al Roland Garros, il campione olimpico Zverev (che sono dentro anche matematicamente), e poi Rublev e Berrettini, a entrambi basta poco per ottenere il pass e cercano di farcela già a Indian Wells, nel 1000 in programma dal 7 al 17 ottobre. Sinner invece fa la corsa sui tre giocatori che lo precedono.
Sinner deve superare due tennisti nella Race
Perché al numero 7 c'è Nadal, che ha già dato appuntamento al 2022. Dunque l'azzurro deve provare a superare due dei tre giocatori che lo precedono: il norvegese Ruud, il polacco Hurkacz e il canadese Auger-Aliassime, che con la semifinale agli US Open ha fatto un gran balzo in classifica, che occupano rispettivamente l'8a, la 9a e la 10a posizione in classifica. Naturalmente bisogna guardarsi anche alle spalle, perché un exploit potrebbe mettere in corsa anche chi lo segue e cioè Karatsev, Carreno Busta, Shapovalov, Norrie, Bautista, Schwartzman e Opelka.
Jannik riparte da Sofia
- Sinner ha 2255 punti, davanti a lui ci sono il canadese Auger-Aliassime 2320, Ruud ne ha 2670, Hurkacz grazie al successo di Metz è salito a 2755. Jannik è a Sofia, i tennisti che insegue sono tutti già negli Stati Uniti, iscritti all'ATP 250 di San Diego. Una scelta intelligente quella del giocatore italiano che se riuscisse a vincere il titolo ridurrebbe il gap sicuramente con almeno due dei tre giocatori che lo precedono in classifica.
Il trofeo di Sofia è nella mia casa di Monaco. Lo vedo ogni volta che vado ad allenarmi e quando torno. Mi dà la carica. Quando vinci il primo titolo in un posto, è ovvio che diventa speciale. Lo scorso anno è stato bello e la gente mi ha dato la carica. Spero ce ne sia un po' anche quest'anno. I trofei vinti sono tutti belli e importanti, ma il primo è diverso. Ricordo che subito non ho realizzato, poi la mattina dopo mi sono svegliato e ho visto il trofeo, bellissimo. La strada per arrivare così lontano è molto molto lunga.