Due palline in campo agli Australian Open innescano il caos: per 10 minuti si discute solo
Gli Australian Open 2023 stanno regalando un'infinità di sorprese, hanno perso Nadal e Ruud le prime due teste di serie, ma anche Berrettini e Fritz, e anche tante storie particolari come quella divertente di Danielle Collins che pensava di aver vinto, ma non era così. Ma anche una storia polemica con protagonisti Jeremy Chardy, Daniel Evans e l'arbitro Miriam Bley. Una storia che ha portato a una sospensione di circa dieci minuti, con annessa ricusazione del giudice di sedia.
Chardy-Evans non era una delle sfide di cartello del secondo turno degli Australian Open, ma è diventato uno di quelli più seguiti, anche nel post, a causa di un episodio particolare che ha creato una forte discussione tra il francese e il giudice di sedia. Cosa è successo? Si è sul 3-3 30-40. Palla break per l'inglese che si porta sul 4-3, un break importante, ma un punto contestato.
Perché pochi secondi prima che Chardy metta il suo diritto in rete perde la pallina dalla tasca. A norma di regolamento quando succede ciò bisogna rigiocare il punto. Ma Miriam Bley non è di questo parere. Perché ritiene che la pallina scivolata via non abbia influenzato l'andamento del colpo. Chardy ha colpito lo stesso, Evans ha visto ma ha continuato a giocare.
Il francese, che tornava in campo dopo una lunghissima assenza, non ci sta. Vuole che si rigiochi il punto. Evans sembra scusarsi, sicuramente gli dice qualcosa, poi va a sedersi. Il break è suo. Chardy non ci sta. Si impunta, e sbaglia. Perché inizia a polemizzare con l'arbitro usando anche delle brutte espressione: "Cosa stai guardando? Guardi gli uccelli che volano?".
Molto nervoso continua a stuzzicare il giudice di sedia, che scende e continua a discutere con lui. Il giocatore francese ha aggiunto: "Questo è un fo*** scherzo. Non ho mai visto in vita mia una cosa del genere, gioco da 20 anni e non ho mai visto un arbitro cattivo come te, è l'errore più grande degli Australian Open. Nessun arbitro del tour farebbe questo errore, nemmeno uno".
La discussione non finisce, sembra non placarsi mai. Dura quasi 10 minuti la rabbia di Chardy che pretende di parlare con il supervisor, che si presenta in campo e spiega la scelta del giudice di sedia che lui non voleva più. Chiede addirittura di sostituirla. Richiesta ovviamente respinta. "Non mi fido per nulla di lei".
Poi si torna a giocare e non c'è partita. Evans è un lottatore e in una partita così diventa quasi insuperabile, vince 3 set a 0. Chardy perde su tutta la linea. Il britannico al terzo turno sfiderà Andrey Rublev, testa di serie numero 5, uno dei pochi big rimasto in corsa nel torneo. Chardy resta in tabellone come allenatore di Humbert, che grazie a un tabellone molto favorevole è arrivato sino ai sedicesimi.