Draper svela qual è l’unica debolezza di Sinner, Jannik non è d’accordo: “Non è vero”
La grande amicizia tra Jack Draper e Jannik Sinner, che sono stati anche compagni di doppio a Montreal, si è tradotta nell'atmosfera di grande sportività in cui si è giocata la partita di semifinale dello US Open che ha visto vincere in tre set il campione azzurro. Un match che ha certificato i progressi del 22enne tennista inglese, che ha appena raggiunto il suo best ranking al 25simo posto della classifica mondiale. Le bordate del mancino di Sutton hanno costretto l'altoatesino a dare il meglio di sé nei primi due combattutissimi set, poi non c'è stata storia nell'ultimo parziale. Sul centrale di Flushing Meadows si è visto un Sinner vicino al suo top. La risposta data da Draper quando in conferenza gli hanno chiesto se il numero uno al mondo avesse un punto debole dice tutto non solo del suo livello tennistico ma anche della sua pasta umana: "Forse è troppo gentile", ha risposto l'inglese.
Draper e la debolezza di Sinner: "Forse è troppo gentile"
Una frase detta con ammirazione e stima, e che ha suscitato qualche risata tra i giornalisti presenti: "Qualche debolezza di Sinner? Non ne ha molte, amico… Forse è troppo gentile. Anche il suo dritto è piuttosto buono. Te lo dico per certo". La battuta del britannico è stata riferita a Jannik, intervenuto a sua volta in conferenza stampa successivamente, e l'azzurro si è schermito con la consueta classe: "Jack ha detto che sono troppo gentile? Non è vero… – ha risposto con un sorriso – Ci conosciamo molto bene, penso che siamo entrambi molto gentili fuori dal campo. Siamo buoni amici e in campo cerchiamo di giocare un buon tennis. Penso che sia anche quello che il pubblico vuole vedere".
Quanto al punto debole del suo tennis, Sinner ha citato il gioco a rete, a suo dire ancora migliorabile: "Sicuramente a rete, a volte sbaglio qualche volée. Ed anche la scelta dei colpi a volte è ancora… sento che posso migliorarla un po'. Sono tutte piccole cose che fanno una grande differenza ad alto livello. Di sicuro io e la mia squadra sappiamo cosa dobbiamo migliorare. Oggi forse avrei dovuto andare un po' di più a rete a volte. Ci vuole tempo, non avviene per magia, devi attraversare certi momenti. Sono abbastanza sicuro di poter ancora migliorare".
Detto da uno che allo stato attuale ha un vantaggio abissale sul secondo tennista al mondo, il tedesco Alexander Zverev, e che finirà l'anno solare in vetta al ranking, primo italiano nella storia a riuscirci, il discorso di Sinner deve far preoccupare non poco i suoi avversari: la modestia di Jannik è la copertina di un campione che in questo momento appare molto più solido e continuo dei vari Alcaraz, Djokovic e Medvedev.