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Dove vive Jannik Sinner e perché da anni ha scelto di lasciare l’Italia

Jannik Sinner dal 2020 ha spostato la sua residenza dall’Italia a Montecarlo, dove vive come tanti altri campioni dello sport: “È il posto migliore per allenarmi”.
A cura di Maurizio De Santis
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Jannik Sinner è cittadino italiano alla nascita, originario di San Candido (Bolzano, in Val Pusteria) ma la residenza del campione degli Australian Open 2024 è all'estero. A Montecarlo, per la precisione. È (anche) lì che ha scelto di mettere radici da 3 anni a questa parte. Perché? L'ha definita una scelta professionale e non certo una questione di vil denaro. "Ci sono tutti i giocatori più forti, i campi sono sempre a disposizione. È sicuramente il posto migliore per allenarmi e crescere", ha raccontato di recente in un'intervista dal doppio taglio.

Cosa vuol dire? È sottoposto al regime erariale del Principato. E l'aumento esponenziale della popolarità in virtù dei successi ottenuti in questi mesi ha rinfocolato la polemica sul ‘campione italiano che non paga le tasse in Italia'. Quell'angolo di mondo baciato dal sole e dal mare blu, che è per molti ma non per tutti e una volta all'anno s'accende assieme al rombo dei motori per il Gran Premio di F1, è una sorta di piccolo paradiso per i campioni delle racchette come di altre discipline.

Una veduta dello splendido panorama del Principato di Monaco.
Una veduta dello splendido panorama del Principato di Monaco.

Nel registro degli abitanti non c'è solo il tennista che nel giro di pochi mesi ha toccato il cielo con un dito per le vittorie in Coppa Davis (con l'Italia di Volandri) e a Melbourne grazie alla conquista del primo Slam della carriera.

Lui, 48 anni dopo Adriano Panatta. E ancora un po' di tempo in più dopo Nicola Pietrangeli che oggi non ci sta a fare la parte del "rosicone" nel raffronto con la giovane stella e in passato lo ha anche difeso a spada tratta da qualsiasi illazione. Del resto, come fai a parlar male o a sollevare obiezioni verso il ‘ragazzo' che ha messo i demoni in testa a Novak Djokovic (schiantandolo in semifinale), fatto passare la voglia a Daniil Medvedev di fare spacconate come quella vecchia vicenda dello sbadiglio in campo e accapponare la pelle anche a Carlos Alcaraz? Il rischio di finire nel mirino di tutti quelli che sul carro del vincitore ci saltano con la maestria di un acrobata è alto.

I campi in terra rossa del Principato dove il campione italiano si allena.
I campi in terra rossa del Principato dove il campione italiano si allena.

"Jannik ha forse violato qualche legge prendendo la residenza a Montecarlo? Non mi risulta – le parole di Pietrangeli -. La verità è che l'Italia è una nazione di invidiosi. Anche io ho la residenza a Montecarlo da decenni e posso assicurare che qui le tasse si pagano e sono pure alte. Poi, però, nessuno viene a farti i conti in tasca se hai la macchina di lusso o la barca".

E non è nemmeno l'unico del ‘mestiere' visto che tra i ‘connazionali' ci sono anche Matteo BerrettiniNovak Djokovic, Daniil Medvedev, Alexander Zverev, Holger Rune, Stefanos Tsitsipas e Lorenzo Musetti. Nel Principato allignano anche piloti di Formula 1 del calibro di Max Verstappen. La questione, però, è un po' più articolata rispetto alle sfumature a tinte forti del tifo e alle legittime riflessioni proposte dall'ex campione oggi 90enne.

Sinner non è l'unico campione di tennis (anche italiano) ad avere la residenza a Montecarlo.
Sinner non è l'unico campione di tennis (anche italiano) ad avere la residenza a Montecarlo.

Umile. Riservato. Il ragazzo dei tempi moderni che s'è fatto con forza, volontà e disponibilità al sacrificio. Lo sportivo che non gradisce la luce dei riflettori, anzi la rifugge. Vive con discrezione affetti familiari e il rapporto coi genitori, ringraziati in mondovisione. Non fa concessioni al gossip per la relazione con la fidanzata, Maria, a dispetto della pressione dei media. È benvoluto anche dagli avversari. Per nulla un bamboccione ("per il tennis sono andato via di casa a 13 anni", è parte della sua storia da favola), ha la testa sulle spalle, coniuga timidezza e autocontrollo, e quant'altro si possa dire di bello e di buono del giovane che ha esaltato l'Italia (compreso quella che per qualche giorno ha dismesso la divisa da allenatore di calcio) fino a diventare un fenomeno nazionale.

Un esempio. Ma lo si può considerare pienamente chi, come lui, non può certo negare che a Montecarlo goda di benefici fiscali che in patria non ha? Il Principato di Monaco è un'oasi accogliente, per la flessibilità della sua imposizione sul reddito personale, sulle proprietà, sulle plusvalenze o sugli investimenti.

In Australia l'azzurro ha vinto il primo Slam della carriera, 48 anni dopo Panatta.
In Australia l'azzurro ha vinto il primo Slam della carriera, 48 anni dopo Panatta.

Per ottenere la residenza, che non è proprio proibitivo (ma nemmeno così facile) a patto si abbiano guadagni di un certo livello, occorre affittare oppure acquistare un appartamento, aprire un conto in banca versando almeno 500 mila euro, avere un reddito e un domicilio certi, sottoscrivere contratti di utenze e soggiornare per almeno 183 giorni all'anno nel Principato, esercitare una libera professione oppure lavorare come dipendente, avere la fedina penale immacolata e sostenere un colloquio con i funzionari dell'ufficio di sicurezza monegasco.

È così per tutti? Sì, ma con delle differenze. Se Sinner fosse americano, per citare un esempio, i tempi della burocrazia per l'ottenimento del visto sarebbero inevitabilmente più lunghi, dovrebbe pagare una tassa di espatrio e continuare a corrispondere imposte sul reddito globale come se fosse cittadino statunitense (ne parlò la rivista Forbes nell'esaminare la posizione degli sportivi transitati verso Montecarlo), finendo di fatto per essere sottoposto a un doppio regime fiscale. E ancora: un accordo sullo scambio di informazioni fiscali tra Monaco e la Francia fa sì che se fosse un cittadino francese residente nel Principato resterebbe soggetto all’imposta sul reddito del proprio Paese.

Come Sinner anche Djkovic e altri tennisti hanno la residenza nel Principato.
Come Sinner anche Djkovic e altri tennisti hanno la residenza nel Principato.

Altro particolare che può aiutare a orientarsi nella materia: se Jannik Sinner dovesse vincere la prossima edizione degli US Open metterà in tasca il montepremi ma non prima di essere passato al vaglio dell'Agenzia delle Entrate statunitense. Non passerebbero ‘inosservate' anche sponsorizzazioni oppure altri introiti derivanti dai social media.

Perché? In realtà quando si ragiona di materia fiscale non basta avere la residenza in un paradiso esentasse per ritenersi del tutto liberi da oneri di legge, considerando che alcuni Paesi (come gli Usa) generano imponibili partendo dal presupposto che l'importo del reddito incassato è sotto la loro giurisdizione. Che tu sia un bravo ragazzo o meno, non importa. Devi pagare.

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