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Djokovic torna in campo a Dubai: perché può giocare anche se non è vaccinato

Il nome di Novak Djokovic è in cima alla starting list del torneo Atp 500 che si gioca a Dubai dal 21 al 26 febbraio. Sarebbe la prima apparizione dopo lo smacco e la bufera mediatica per la sua espulsione dall’Australia. Nole figura nell’elenco dei partecipanti ma c’è il rischio che sia allontanato anche dagli Emirati Arabi?
A cura di Maurizio De Santis
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Novak Djokovic, il suo nome figura nella starting list del torneo Atp 500 di Dubai
Novak Djokovic, il suo nome figura nella starting list del torneo Atp 500 di Dubai

Atp 500 di Dubai. Nella starting list del torneo che si gioca dal 21 al 26 febbraio c'è un nome che spicca più di tutti: Novak Djokovic, che tornerà a impugnare la racchetta, calarsi nel clima della competizione per la prima dopo la battaglia legale persa con le istituzioni australiane. È un atto formale e nei prossimi giorni sarà chiaro se il campione serbo sarà effettivamente in campo, avrà la forza emotiva per affrontare il trofeo dopo la profonda delusione incassata per la mancata partecipazione agli Australian Open.

L'esenzione medica non è stata sufficiente perché giocasse la tappa importante dello Slam e la vicenda che ne è scaturita, trasformando la sua persona in un caso politico oltre che amplificato a livello mediatico, ha solo complicato la posizione del tennista. Non vaccinato e giunto nel Paese con una documentazione viziata da alcuni errori e incongruenze: per il Governo era impossibile accoglierlo.

Alla luce di quanto accaduto, la domanda sorge spontanea: Nole figura nell'elenco dei partecipanti ma c'è il rischio che sia allontanato anche dagli Emirati Arabi? No, perché in base alle leggi vigenti il numero uno al mondo nel Ranking Atp pur non avendo effettuato la vaccinazione, avendo contratto il Covid negli ultimi sei mesi, può richiedere la certificazione necessaria così da entrare nel Paese e partecipare al torneo che in carriera ha vinto già in cinque occasioni.

Espulso dall'Australia. Al campione serbo, non vaccinato, non è bastato produrre un'esenzione medica per entrare nel Paese e partecipare all'Open.
Espulso dall'Australia. Al campione serbo, non vaccinato, non è bastato produrre un'esenzione medica per entrare nel Paese e partecipare all'Open.

In tabellone ci saranno avversari contro i quali potrà sfogare tutta la propria frustrazione per una vicenda divenuta un caso internazionale: Andrey Rublev, Felix Auger-Aliassime e Jannik Sinner, tre giocatori della Top 10 del ranking Atp. Aslan Karatsev è l'uomo da battere: difenderà il titolo conquistato nell'ultima edizione.

Nella geografia dei tornei inseriti in calendario, se tutto andrà bene, Djokovic ripartirà da Dubai per difendere il gradino più alto del podio nella classifica iridata. Ipotizzare quale saranno anche i prossimi appuntamenti diventa difficile: la questione della mancata vaccinazione gli impedisce di iscriversi agli Atp 1000 di Indian Wells (dal 7 al 20 marzo) e Miami (dal 21 marzo al 3 aprile). Così come non è ancora certo che possa prendere parte a un altro appuntamento tradizionale, storicamente importante nel circuito internazionale: il Roland Garros in Francia. Anche in questo caso la discriminante è sempre la stessa: la validità o meno della esenzione medica che in Australia hanno ritenuto insufficiente.

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