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Djokovic tira una bordata a Sinner: “La maggior parte dei tennisti pensa ci sia stato favoritismo”

Novak Djokovic ha parlato della sospensione di Jannik Sinner e non è stato tenero: “Jannik ha dato prova della sua innocenza, il sistema non funziona, molti giocatori parlano di favoritismi”.
A cura di Alessio Morra
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Praticamente quasi tutti i tennisti principali hanno espresso la propria opinione sulla sospensione di Jannik Sinner. Più d'uno si è schierato dalla parte dell'italiano, in parecchi hanno sparato a zero, più che altro sulle modalità d'accordo e sul timing per lo stop. Poi c'è chi è rimasto neutrale come Medvedev e Alcaraz. Djokovic si è espresso tra gli ultimi e non si è fatto tanti problemi nell'essere tranchant. Parole che pesano come macigni le sue, che rifila una stoccata non da poco al numero 1 del mondo.

Djokovic parla di favoritismo nel caso Sinner

Djokovic non è stato tenero con Sinner e ha parlato, dice lui, a nome di tanti tennisti che nello spogliatoio hanno commentato la sanzione, che impedirà a Jannik di giocare fino ai primi di maggio. Il tennista con più Slam vinti nella storia con fermezza ha detto: "Ho visto le notizie, i casi di Iga Swiatek e Jannik Sinner hanno generato molta attenzione, non è una buona immagine per il nostro sport. C'è una maggioranza di giocatori che parla nello spogliatoio, non solo negli ultimi giorni. E non si è soddisfatti del modo in cui è stato portato avanti questo processo. La maggior parte dei giocatori non ritiene che sia stato corretto, pensano che ci sia stato favoritismo e che il processo possa essere influenzato se sei un giocatore di alto livello. Swiatek e Sinner sono innocenti fino a prova contraria. Sinner è stato sospeso per tre mesi per gli errori della sua squadra".

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Il sistema non funziona, poi Djokovic tira in ballo Halep

Djokovic ovviamente ricorda che Sinner è innocente (così come Swiatek) e ricorda che la sospensione è stata prodotta dagli errori del suo (vecchio staff), e punta il dito sul sistema attuale che non funziona e che va cambiato: "C'è anche un'incoerenza con altri casi, come quello di Halep, che ha lottato anni per risolvere il suo caso e che ha ricevuto sanzioni più pesanti. Adesso è il momento di vedere cosa sta succedendo al sistema, perché è ovvio che non funziona. È incoerente, sembra piuttosto ingiusto, ed è quello che devo dire. Vedremo cosa succederà in futuro, perché questo caso sta attirando molta attenzione. Swiatek e Sinner erano i numeri uno al mondo quando è successo, non è un bene per lo sport in generale e qualcuno deve escogitare una strategia migliore per andare avanti".

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"Jannik ha dato prova della sua innocenza"

Il serbo, che a Doha torna alle gare, ha chiuso il suo discorso dicendo che per i giocatori è frustrante una situazione del genere. Perché non c'è una totale trasparenza: "Dobbiamo scegliere, l'incoerenza è qualcosa che frustra i giocatori. Se si affronta ogni caso singolarmente, non c'è trasparenza, alcuni casi sono trasparenti, altri no. Jannik ha dato prova della sua innocenza, ma la regola stabilisce che ciò deve avvenire entro un lasso di tempo ragionevole. Qual è un lasso di tempo ragionevole? Al momento, c'è una generale mancanza di fiducia tra i giocatori nei confronti dell'intero processo. Dobbiamo concordare che tutti i casi saranno trasparenti fin dall'inizio o privati. Dobbiamo cercare ciò che è meglio per lo sport".

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