Djokovic spiega perché non concede il cellulare ai figli: “Non è necessario seguire il gregge”
Quante sfide ha dovuto affrontare in carriera Novak Djokovic? Impossibile quantificarlo. Quello che è certo è che ora il tennista più vincente della storia nelle prove di singolare maschile del Grande Slam, reduce anche dall'oro olimpico deve fare i conti con delle prove ancor più difficili di quelle con la racchetta, nella vita di tutti i giorni. Nole ne ha parlato durante la sua ultima intervista, mentre è alle prese con la Coppa Davis.
Djokovic e l'educazione dei figli, niente cellulare per Tara e Stefan
Il campione serbo in particolare si è soffermato su un aspetto particolare, ovvero quello legato all'educazione dei suoi figli Stefan e Tara, rispettivamente di 10 e 7 anni. Nella chiacchierata con la tv Blic, Djokovic ha parlato di come lui e sua moglie abbiano deciso di non concedere l'utilizzo del cellulare ai propri ragazzi. Una scelta che va in controtendenza e che non è semplice da portare avanti.
Perché i figli di Djokovic non possono usare lo smartphone
Djokovic infatti ha raccontato: " Oggi ci sono le sfide dei social network, disprezziamo i giovani e diciamo che sono incompetenti, che non sanno niente… È inevitabile, viviamo nell'era digitale. Sono genitore di due bambini piccoli, e anch'io mi chiedo la stessa cosa… Non hanno il telefono, ma piano piano si lamentano, dicono: "A scuola ce l'hanno tutti tranne noi""..
Una presa di posizione che nasce la volontà di non seguire la massa a detta di Djokovic che infatti ha spiegato: "Non è necessario "seguire il gregge", ed è per questo che ci differenziamo dalle altre nazioni. Siamo un popolo "celeste" perché siamo ribelli, sia in senso positivo che negativo. Quando il comportarsi in modo differente diventerà quello giusto poi, sarà fantastico".
Per ribadire il concetto Djokovic ha poi ulteriormente chiarito: "Così ci differenziamo dagli altri, perché siamo testardi sia in senso positivo che negativo. È importante che le persone abbiano un po' più di consapevolezza di ciò che accade intorno a noi. Anche questo è importante. Molte persone hanno problemi esistenziali e quando hai problemi del genere tutto il resto non è importante. Negli anni Novanta vivevamo duramente, i miei genitori hanno faticato molto. Non ho problemi esistenziali adesso, posso permettermi quello che voglio, grazie a Dio. La fiducia in me stesso e nelle mie capacità mi ha sempre portato lontano, e ho avuto la fortuna di essere circondato da persone che credono sempre in me e più di me".