Djokovic scioccato dallo strano ritiro Medvedev: si arrende all’improvviso, qualcosa non torna
La semifinale del torneo ATP di Astana tra Novak Djokovic e Daniil Medvedev era tutto ciò che doveva essere: una bellissima partita di tennis, intensa e spettacolare, tra due ex numero 1 al mondo. Era, fino al momento in cui si è improvvisamente (e misteriosamente) interrotta sul più bello. Sul punteggio di 1-1, al termine di un combattutissimo secondo set vinto al tie-break da Nole, Medvedev ha alzato bandiera bianca. Si è avvicinato all'avversario al momento del cambio campo e gli ha spiegato le sue ragioni, prima di rivolgersi all'arbitro per annunciare il proprio ritiro nell'incredulità generale.
Eloquente la reazione di Djokovic, quella palesata prima alle telecamere e poi nell'intervista post-gara. Il serbo tutto si sarebbe aspettato, dopo aver vinto un tiratissimo secondo set, tranne che il ritiro di Medvedev. Lo ascolta, gli rivolge qualche parola, poi lo segue con lo sguardo confuso mentre il russo spiega all'umpire la propria situazione. C'è chi pensa, vista la dinamica degli eventi, che uno dei colpi di testa del tennista russo abbia portato al clamoroso epilogo di un ritiro premeditato.
"Mi ha detto che aveva un problema all'adduttore – ha spiegato Djokovic, ancora visibilmente disorientato da come sia successo tutto rapidamente –. Sono davvero sorpreso che si sia ritirato perché mi sembrava stesse davvero bene. Forse negli ultimi 7-8 punti l'avevo visto appena più lento, ma onestamente è stato uno shock. Io ero già pronto per il terzo set".
Per rendere l'idea di quanto il ritiro di Medvedev l'abbia colto di sorpresa, Djokovic ha dato il suo punto di vista sull'andamento della partita: "Probabilmente è stato il giocatore migliore nell'arco dei due set. Da parte mia stavo solo lottando nel tentativo di trovare un modo per vincere. Ci ero riuscito nel secondo set ma non era questo il modo in cui volevo vincere la partita".
"Spero che questo infortunio non sia niente di troppo serio – ha concluso Djokovic –. Daniil è un grande, è un lottatore, uno estremamente competitivo. So che non si sarebbe mai ritirato se non avesse avuto la certezza di stare male o poter aggravare l'infortunio". Per Nole, in ogni caso, è già tempo di voltare pagina. Domani gli toccherà la finale contro Tsitsipas, vittorioso in semifinale contro Rublev. Può essere il quarto successo del suo 2022 dopo Roma, Wimbledon e Tel Aviv.