Djokovic rompe il silenzio e scrive un messaggio sui social: “Grazie per il supporto”
La telenovela Djokovic si arricchisce di un'altra puntata. Perché Nole ha rotto il silenzio e dall'Australia si è fatto sentire. Il tennista serbo ha ricevuto il suo smartphone e su Instagram ha postato due stories, nella prima celebra il Natale ortodosso, nell'altra invece ringrazia tutti coloro che lo stanno sostenendo, tutti quelli che gli stanno inviando messaggi da ogni parte del pianeta.
Nel Park Hotel Djokovic sta attendendo l'esito del ricorso che lui stesso ha presentato nella giornata di giovedì. Il tennista serbo vuole disputare gli Open d'Australia e spera nell'esito positivo. E da quell'albergo, che ospita generalmente migranti e richiedenti asilo, il numero 1 ATP ha postato due stories su Instagram, una dietro l'altra, nella prima celebra il Natale ortodosso (che cade il 7 gennaio), nell'altra invece ha voluto rendere omaggio a tutti coloro che gli stanno facendo sentire la propria vicinanza: "Grazie a tutti quelli che in ogni angolo del mondo stanno facendomi sentire il proprio supporto continuo. Li posso sentire ed è tutto molto apprezzato".
Djokovic è da giovedì mattina in un centro di detenzione migranti, vive in una sorta di limbo, in questo albergo che non sarebbe molto accogliente, la madre di Nole ha detto che nella stanza del tennista ci sono anche degli insetti e le condizioni in cui vive sono disumane. Fino a lunedì sarà lì, a meno che non decida di tornare in Europa (ipotesi da escludere). In quel giorno verrà valutato il suo ricorso, Djokovic chiede che il visto diventi valido, per lui lo è perché considera valida l'esenzione medica.
Mentre da Belgrado, ha fatto sentire ancora la sua voce Srdjan, il papà di Djokovic, che è stato nuovamente molto duro ed ha attaccato gli organizzatori: "Ha soddisfatto tutte le condizioni richieste per l'ingresso e la partecipazione al torneo che avrebbe sicuramente vinto, visto che si tratta di Novak, il miglior tennista e sportivo del mondo. Gesù fu crocifisso e sopportò molte cose, ma è ancora vivo in mezzo a noi. Anche Novak è crocifisso… Resisterà".