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Djokovic racconta la vera storia del vaccino Covid mai fatto: “Io non sono un no vax”

Novak Djokovic nella sua ultima intervista è tornato a parlare anche del caso vaccini della famigerata vicenda dell’espulsione dall’Australia che ha stravolto la sua vita.
A cura di Marco Beltrami
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Novak Djokovic in "60 minuti". Il campione serbo e numero uno del tennis mondiale si è raccontato nel popolare format della CBS ai microfoni di Jon Wertheim. Un'occasione per affrontare tanti temi, compreso quello del "caso Australian Open 2022". La vita di Nole, espulso dall'Australia con tanto di divieto d'ingresso per i successivi tre anni (poi cancellato) per le conseguenze del suo status di non vaccinato contro il Covid 19, è cambiata per sempre.

Djokovic abituato magari ad avere in ambito sportivo in alcune occasioni il pubblico contro (situazione "fisiologica" prima o poi per ogni atleta), si è ritrovato ad essere considerato un vero e proprio "nemico pubblico". Una situazione che ha voluto chiarire nel dettaglio, spiegando anche il suo stato d'animo: "Quanto ha inciso quella vicenda su di me? Sono stato fondamentalmente considerato un cattivo del mondo".

Un conto dunque è confrontarsi con le avversità in campo, un conto è farlo nella vita di tutti i giorni. Djokovic è stato chiarissimo nella spiegazione di quei primi momenti difficili del post-Australia: "Avevo fondamentalmente la maggior parte del mondo contro di me. Ho avuto quel tipo di esperienza sul campo da tennis con con folle che non facevano il tifo per me. Ma non ho mai avuto questa particolare esperienza prima nella mia vita".

Un polverone infinito dunque su Nole, al quale fu revocato il visto da parte del ministro dell'immigrazione australiano. Nelle motivazioni della sentenza veniva sottolineato il timore dei giudici per quanto avrebbe potuto rappresentare un big del tennis e dello sport, non vaccinato, in un evento come gli Australian Open: il rischio appunto era quello di emulazione o comunque dell'influenza che Djokovic avrebbe potuto avere su quelle persone indecise sulla vaccinazione o meno. Il serbo ancora oggi è fermo sulla sua posizione: "Il punto è che non toccava a me capire nessuno. Ho ottenuto l'esenzione. Ho avuto il permesso di entrare nel Paese. E così, naturalmente, tutto è salito al più alto dei livelli più alti a livello globale".

Ma come si definisce dunque Djokovic? Nole si è detto non contrario alla vaccinazione, ma ha chiarito di non aver voluto solo effettuarla per far valere la sua libertà di scelta: "La gente ha cercato di dichiararmi anti-vax. Non sono anti-vax. Né sono pro-vax. Sono a favore della libertà di scegliere".

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