Djokovic racconta il caos del villaggio olimpico: “Sono stato costretto a voltarmi e andarmene”
Novak Djokovic è stato uno dei primi a complimentarsi con Jannik Sinner per la vittoria degli US Open. Un torneo in cui Nole è stato eliminato a sorpresa da Popyrin pagando dazio anche alle fatiche delle Olimpiadi. E proprio dei Giochi di Parigi, il campione serbo è tornato a parlare nella sua ultima intervista soffermandosi anche sul villaggio olimpico, e sulla necessità in particolare di non risiedere lì durante la competizione. C'era troppa confusione.
Djokovic fuori dal villaggio olimpico a Parigi i motivi della scelta
Si è discusso tanto della sede degli atleti alle ultime Olimpiadi, con tantissimi che si sono lamentati a più riprese delle condizioni della stessa (basti pensare alle parole di Ceccon o a quelle di Peaty). Anche Djokovic ha scelto di evitare di restare nel villaggio olimpico a Parigi, spiegando i motivi della sua scelta in un'intervista a RTS nella trasmissione "The way of the Champions". Infatti la medaglia d'oro ha spiegato: "Volevo andare alla mensa e in palestra ai Giochi Olimpici, c'erano tanti atleti lì, ma è arrivato il momento in cui ho dovuto voltarmi e andarmene".
Il motivo di questa scelta è legato alla necessità di trovare un posto con meno confusione, e con condizioni che gli permettessero di trovare la giusta concentrazione: "A Pechino sono rimasto tutto il tempo nel villaggio, mentre questa volta ho deciso di stare fuori per potermi concentrare sulle sfide future. Tuttavia, ho visitato il villaggio diverse volte e volevo andare alla mensa e in palestra. Mi è sembrato fantastico condividere esperienze con altri concorrenti, ma c'era una saturazione eccessiva". Insomma troppo caos per Nole, che ha deciso di scegliere una location più silenziosa.
Olimpiadi indimenticabili per Djokovic, il successo della carrierea
Le Olimpiadi si sono rivelate indimenticabili per Djokovic che è salito sul gradino più alto del podio, ottenendo probabilmente quello che è il successo più importante della sua carriera: "Ci sono molte ragioni per cui l'oro olimpico è il risultato più significativo della mia carriera, ma la principale è che ho avuto ancora una volta l'opportunità di rappresentare il mio Paese all'evento sportivo più importante che si svolge solo ogni quattro anni. Il secondo motivo è che la mia carriera olimpica fino a quel momento è stata turbolenta. Ho vinto il bronzo a Pechino, dopodiché ho giocato altri tre tornei e ho perso nella lotta per il bronzo. Queste sono probabilmente le sconfitte più difficili della mia carriera".
Ora l'obiettivo è di ritrovare presto lo smalto migliore già in Coppa Davis dopo il passaggio a vuoto degli US Open. In America, Novak Djokovic non si è sentito sé stesso: "Agli US Open non ero pronto al 100%, quindi sono entrato in ogni partita più nervoso di così era prima della finale delle Olimpiadi".