Djokovic provoca Sinner con le solite spacconate, poi dimostra la sua grandezza: “È colpa mia”
L'Italia si è qualificata per la finale di Coppa Davis per la prima volta dopo venticinque anni. Un successo strepitoso ottenuto grazie al successo in singolare di Sinner e grazie al doppio decisivo, con Sinner e Sonego che si sono imposti su Djokovic e Kecmanovic. Per il numero uno del mondo è stata una sconfitta bruciante. Djokovic aveva messo la Davis tra i suoi obiettivi, ma l'ha mancata e durante l'incontro di doppio ha avuto di litigare (ancora) con il pubblico. Ma quando tutto finisce e la pallina non rotola più, Novak è uno sportivo enorme, si complimenta con gli avversari e ammette sempre le sue responsabilità.
Non è facile controllare sempre le proprie emozioni, in particolar modo per i tennisti che fanno tanta fatica, sempre, perché ogni punto può essere decisivo. Italia-Serbia era per molti la vera finale. Ora l'eroe assoluto, non solo per gli italiani, è Jannik Sinner, ma pensava e sperava di esserlo Novak Djokovic che voleva rivincere la coppa e invece ha perso singolo e doppio. Il singolare perso contro Sinner non lo dimenticherà presto, perché ha mancato tre matchpoint in fila e poco dopo ha finito per perdere.
In doppio è sceso in campo con Kecmanovic, il numero due serbo che però non è un doppista. Il mancato feeling si è visto e la Serbia lo ha pagato. Sinner e Sonego erano in palla, carichi e l'aver scampato la sconfitta ha inciso non poco sull'umore degli italiani. Nel secondo set con gli Azzurri avanti di un set e un break, i due serbi danno il massimo, cercano il break. La contesa è dura, volano pallate, si tira forte, sulle linee, ma per Djokovic e Kecmanovic con poco criterio. Dopo aver mancato un'occasione il numero 1 al mondo si arrabbia, il pubblico lo becca.
Non è una novità per Djokovic, che già a Torino in occasione delle ATP Finals aveva avuto modo di litigare o meglio di discutere con alcuni spettatori. Qui a Malaga è accaduta la stessa cosa. Il pubblico lo fischia. Djokovic, irritato per la sconfitta in singolare e per il match quasi compromesso in doppio, reagisce ai fischi e risponde. Da attore teatrale fa il direttore d'orchestra, come a dire: ‘beh, fischiate, io vi dirigo'. Non un gesto elegante, considerato pure il momento della partita, con Sinner e Sonego che erano pronti a confabulare e poi a servire.
La partita finisce. L'Italia vola in finale. Djokovic signorilmente saluta gli avversari, ma anche tutta la panchina dell'Italia. Gran signore quando tutto finisce e una volta in conferenza stampa, l'unico tennista capace di vincere 24 titoli Slam si prende tutte le sue responsabilità e dice: "Tutta colpa mia per la sconfitta. Ho mancato tre matchpoint".