Djokovic in finale con Medvedev agli Us Open: “Giocherò come fosse l’ultima della carriera”
"Affronterò la finale come se fosse l'ultima della mia carriera". Basta questa frase per spigare qual è l'approccio al match per il titolo degli Us Open. Novak Djokovic alza le braccia al cielo e, dopo oltre 3 ore e mezza di battaglia con Alexander Zverev, punta lo sguardo all'orizzonte. La scansione dei set conferma quanto sia stata dura (4-6 6-2 6-4 4-6 6-2) la sfida e, al tempo stesso, dolcissimo il successo che ha il sapore della vendetta. Alle Olimpiadi di Tokyo era stato proprio il tedesco a eliminarlo, infilando al collo la medaglia. Domenica Djokovic affronta Daniil Medvedev per fare la storia da campione assoluto del tennis: il serbo può vincere il quarto titolo Major (e sarebbe en plein) del 2021 che gli ha regalato grandi soddisfazioni, raggiungendo a quota 21 Slam gli avversari di sempre Roger Federer e Rafa Nadal.
"Solo Djokovic può battere Djokovic", le parole di Filippo Volandri (capitano di Coppa Davis dell'Italia) dopo la sconfitta di Berrettini contro il serbo sono un manifesto della forza e della tecnica che spingono la stella balcanica sul tetto del mondo. "Trae forza dal set che perde, per lui sembra che la fatica non esista", gli fa eco Berrettini che ha dato tutto nel duello precedente ma s'è dovuto arrendere dinanzi alla perfezione di una "macchina" che in campo sale di giri poco alla volta, ti logora e poi ti schianta.
È successo anche contro Zverev: Djokovic è riuscito a imprimere il proprio ritmo all'incontro, a indirizzare l'incedere dei colpi dell'avversario portandolo sul proprio terreno. Come tessere la tela del ragno e averne la pazienza per attendere che la preda resti impigliata. E al quinto set, quando il match è arrivato nel momento clou, non c'è stata più partita: 5-0 per il serbo, fino al 6-2 conclusivo. Adesso lo attende l'ultima battaglia contro Medvedev (numero 2 del ranking mondiale). Una sfida tra giganti: il bilancio è in favore di Novak (ha prevalso in 5 degli 8 duelli precedenti) ma non è questo ciò che conta. Il presente è un finale da giocare come se non ci fosse un futuro.