Djokovic agli Australian Open diventa un caso di stato: “Senza vaccino bloccato al confine”
Novak Djokovic giocherà gli Australian Open, lo farà grazie a una esenzione medica. Questa è la notizia, ed è una notizia che da martedì fa discutere in ogni angolo del mondo, non solo quelli che amano o seguono il tennis. Il numero 1 ATP è diventato popolarissimo. Le polemiche si sprecano. Perché gli organizzatori già nei mesi scorsi avevano spiegato che chi non era vaccinato non avrebbe potuto giocare il primo torneo Slam del 2022, e invece non è così. Djokovic viaggiando verso Melbourne ha iniziato concretamente a pensare alla difesa del suo titolo, ben sapendo che si sarebbero scatenate numerose polemiche, anche tanti tennisti lo hanno attaccato, come l'ex numero 1 Murray, Tommy Paul, Sandgren, De Minaur e l'altro Murray, Jamie: "A me l'esenzione non l'avrebbero data". Ma comunque non è così scontato che il serbo possa liberamente girare per l'Australia, c'è il rischio infatti che venga stoppato all'arrivo.
L'Australia è stata molto rigida, a Melbourne negli ultimi due anni ci sono stati 262 giorni di lockdown. Djokovic presentando un'esenzione medica ha avuto l'ok degli organizzatori. Ma il Ministro degli Interni Karen Andrews ha suggerito alle autorità di frontiera di intervenire. Il ministro ha sollevato degli interrogativi enormi sulla tempistica del processo di richiesta e su quali informazioni sono state trasmette al governo federale. Mentre il premier ad interim dello Stato di Victoria Jacinta Allan ha detto che Djokovic deve comunque ottenere il visto e ha aggiunto che le persone non sono vaccinate senza un'esenzione legittima vengono respinte all'aeroporto oppure devono effettuare 14 giorni di quarantena obbligatoria.
Una vicenda che si fa sempre più intricata. Perché Djokovic ha preso l'aereo per l'Australia dopo aver ricevuto una regolare esenzione medica da parte di due distinti gruppi indipendenti di esperti medici che gliel'hanno concessa, ma il Ministro Andrews è pronta a battagliare: "Dal 15 dicembre 2021 i titolari di visto idonei completamente vaccinati possono viaggiare in Australia senza dover richiedere un'esenzione di viaggio ed entrare negli stati e nei territori idonei senza quarantena. Il Commonwealth farà rispettare i nostri requisiti".
Intanto il CEO di Tennis Australia, Craig Tiley, che aveva fatto parte del gruppo della linea dura e aveva detto più volte che Nole avrebbe dovuto adeguarsi alle regole ha difeso Djokovic: "Se un individuo in arrivo non è vaccinato, deve fornire una prova accettabile che non può essere vaccinato per motivi medici per poter accedere alla stessa organizzazione di viaggio dei viaggiatori completamente vaccinati. L'Australian Border Force continuerà a garantire che coloro che arrivano al nostro confine rispettino i nostri severi requisiti di frontiera. Quando sono arrivate le documentazioni nessuno sapeva fosse lui il richiedente", ed ha poi aggiunto: "Noi non possiamo rivelare segreti medici".
Che le polemiche montassero Djokovic certamente lo sapeva, ma ora il trentaquattrenne rischia di essere bloccato alla frontiera o potrebbe dover effettuare una lunga quarantena, che gli impedirebbe di disputare il torneo o comunque di prepararsi nel migliore dei modi. Perché avrebbe poca possibilità di movimento, e anche gli allenamenti sarebbero complicato. Ma intanto Nole vola verso Melbourne, dove proverà a vincere per la decima volta gli Australian Open, un anno fa in finale travolse Medvedev.