Djokovic-Coronavirus, quando disse: “Non mi vaccinerò per giocare”. Poi la festa all’Adria Tour
Nole Djokovic è risultato positivo al tampone. Il numero uno del mondo del tennis ha contratto il Coronavirus. La notizia l’ha data il serbo che ha annunciato il proprio isolamento nei prossimi 14 giorni. Commentando la sua positività ha detto: “Sono molto dispiaciuto, abbiamo fatto tutto con sincere intenzioni”. Djokovic non è il primo giocatore che ha disputato l’Adria Tour a risultare positivo, prima di lui Dimitrov, Coric e Troicki. E adesso il grande rivale di Nadal e Federer è nella bufera.
Djokovic e la moglie sono positivi
“Ho fatto il test e sono positivo al virus, così come mia moglie Jelena mentre i nostri figli sono negativi”. Un messaggio chiaro, secco, preciso con cui Djokovic ha annunciato la sua positività e adesso è a tutti gli effetti nella bufera per il torneo di esibizione organizzato a Zara. La stampa croata è furiosa e se l’è presa anche con chi ha dato l’ok per la disputata della manifestazione.
La donazione di Djokovic per l'ospedale di Bergamo
Il numero uno del tennis ha sempre avuto un grande legame con l'Italia e ha mostrato ancora una volta il suo affetto per il nostro Paese due mesi fa quando ha donato una cifra molto importante – si parlò di circa un milione di euro per la lotta al Covid-19. Il direttore dell'Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Bergamo Ovest, parlò della donazione del fuoriclasse serbo: "Ci sono arrivate donazioni importanti anche dall’estero e a me questo ha colpito. Che mi è rimasta impressa è quella di Novak Djokovic, numero 1 del tennis mondiale, che ha già fatto delle grandi donazioni per la Serbia, il suo Paese, che però avendo saputo le notizie della Lombardia e della provincia di Bergamo ha voluto pensare anche a noi. Per me questo è un grand’uomo, spero un domani di poterlo abbracciare".
Djokovic no vax: le polemiche sul vaccino
Nel mese di aprile quando la pandemia sembrava ancora un avversario insormontabile e lo sport cercava delle soluzioni per tornare, l’otto volte vincitore degli Australian Open aveva detto che non si sarebbe vaccinato per tornare a giocare a tennis: “Sono contrario alla vaccinazione contro il coronavirus e non vorrei essere costretto a vaccinarmi per poter viaggiare: se dovesse diventare obbligatorio, dovrei prendere una decisione”. Anche se poi, parlando con il ‘New York Times’, aveva fatto una parziale marcia indietro. Ma quelle parole, quelle del ‘no al vaccino’ ora pesano come macigni.
L’Adria Tour della discordia
Una serie di tornei di esibizione da giocare in cinque località diverse. Djokovic aveva organizzato, non da solo, una serie di tornei benefici, tutti i partecipanti avrebbero giocato gratis e avevano detto di sì anche Thiem (il numero 3 del mondo), Zverev (fisso nella top ten da un paio d’anni) e Dimitrov, talentuoso e incostante giocatore bulgaro, il primo a essere contagiato. La prima tappa si è giocata a Belgrado, con il pubblico sugli spalti. Poi il 20 e il 21 giugno tutti in campo a Zara, in Croazia. Qualcosa è andato storto e una serie di giocatori è risultato positivo.
La festa in discoteca
Sugli spalti c’erano gli spettatori, i tennisti sono stati protagonisti, c’è chi ha dato vita a una partita di calcio e chi ha festeggiato in discoteca, e le immagini della festa in discoteca ora sono davvero ‘pesanti’. Perché se era giusta l’idea di riportare in campo tanti grandi campioni e far divertire anche gli appassionati, era senz’altro più corretto cercare di evitare quanto meno una festa.
Il mondo del tennis attacca Djokovic
Mentre Zverev e Rublev si sono scusati per l’eccessiva leggerezza, entrambi sono risultati negativi al test. Alcuni tennisti se la sono presa con il numero uno del mondo. L’elenco inizia con Nick Kyrgios, che è diventato molto saggio in questi mesi, prosegue con Tennys Sandgren e soprattutto con Andy Murray, grande rivale di Djokovic, ora impegnato anche lui in un’esibizione.