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Djokovic avvelenato in Australia: “Mi hanno dato cibo tossico. Dentro c’erano piombo e mercurio”

A distanza di tre anni, Novak Djokovic torna sul caso dell’espulsione dall’Australia per la vicenda relativa al suo status vaccinale rivelando inquietanti particolari su quanto accaduto dopo.
A cura di Marco Beltrami
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Impossibile per Novak Djokovic e non solo, dimenticare quanto accaduto in Australia nel 2022. Il campione serbo fu espulso dopo la querelle sul suo status vaccinale e fu costretto a saltare gli Australian Open. A distanza di due anni, Nole è tornato su quella vicenda raccontando quanto accaduto dopo, con dei particolari per certi versi inquietanti.

Djokovic e l'espulsione dall'Australia nel 2022, cosa successe

In un'intervista a GQ Djokovic ha ribadito la sua posizione, e il fatto di non aver mai nemmeno pensato di entrare in Australia eludendo le regole sul vaccino per il Covid. Quando arrivò il verdetto relativo al provvedimento di espulsione, il tennista salì su un aereo privato per tornare in Spagna dalla sua famiglia, ma il suo volo venne dirottato in Serbia per un motivo speciale: "Se fossi atterrato in Spagna, avrei subito la stessa sorte patita in Australia".

Novak Djokovic racconta l'avvelenamento in Australia

Una volta arrivato in patria però ecco il malore improvviso: "Ho avuto dei problemi di salute e mi sono reso conto che in quell'hotel di Melbourne mi hanno dato del cibo tossico". Ma cosa intende di preciso Djokovic? Il retroscena è preoccupante: "Beh, l’ho scoperto appena sono tornato in Serbia. Non l’ho mai rivelato a nessuno pubblicamente: dalle analisi è venuto fuori che avevo in corpo un livello di metallo pesante davvero alto. C’erano piombo e mercurio".  Non possono esserci altre teorie su quello che può essere considerato un avvelenamento attraverso il cibo o altre cose ingerite: "È l'unico modo".

Djokovic al momento di lasciare l'Australia nel 2022
Djokovic al momento di lasciare l'Australia nel 2022

Se il Dipartimento degli Affari Interni australiano non è entrato nel merito della vicenda spiegando che non può rilasciare commenti per motivi di privacy, Djokovic ha spiegato: "Stavo decisamente male. Sulle prime sembrava un’influenza, una banale influenza. Tuttavia, nei giorni successivi, quello che pensavo essere un male passeggero mi ha debilitato così tanto…". Necessario l'intervento di un'equipe medica di emergenza per lui: "Ho avuto diverse ricadute, finché sono stato costretto a sottopormi a una serie di esami tossicologici".

Fortunatamente nessuna conseguenza grave per Novak Djokovic che dopo diversi giorni è riuscito a mettersi questa brutta storia alle spalle. Ogni volta che però Nole ritorna in terra aussie, è impossibile non pensare a quanto accaduto in quei giorni difficili.

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