Djokovic alza bandiera bianca e lascia l’Australia: “Deluso dalla sentenza, ora devo fermarmi”
Novak Djokovic ha perso la sua battaglia fuori dal campo. La Corte Federale ha bocciato il ricorso presentato dai legali del tennista numero uno al mondo, confermando la decisione del ministro dell'immigrazione di cancellare il suo visto. Una situazione che comporta l'immediata espulsione dall'Australia e dunque l'impossibilità di disputare gli Australian Open, dove Nole sarà sostituito da un giocatore italiano, ovvero il Lucky loser, Salvatore Caruso. Si chiude così definitivamente il tormentone relativo a Djokovic, che prima di lasciare la terra dei canguri ha affidato le sue sensazioni ad un breve comunicato.
È grande l'amarezza di Novak Djokovic, dopo che i suoi legali non sono riusciti a far nulla per vanificare il verdetto del ministro Hawke. Una battaglia che dopo le ammissioni di colpa del giocatore, e gli errori del suo team, era diventata ideologica. La sua presenza in Australia è stata considerata "pericolosa" anche perché a detta del ministro avrebbe aumentato il consenso no-vax e il rischio di manifestazioni e disordini. Proprio su questo ha impostato la sua difesa il legale di Djokovic, Nick Wood, che ha evidenziato invece che al contrario l'espulsione del suo assistito avrebbe potuto generare sentimenti no-vax. Il suo collega Stephen Lloyd ha poi specificato che Nole "non ha mai presentato prove materiali che non si sia vaccinato per una qualche ragione medica", spiegando come questo verdetto possa incidere in maniera pesantemente negativa sulla sua carriera.
Ma cosa pensa il diretto interessato, e come sta vivendo queste ultime travagliate ore? Novak Djokovic è letteralmente esausto. In una breve dichiarazione, il tennista ha commentato l'esito dell'udienza conclusiva in tribunale, dimostrando la volontà di prendersi del tempo per metabolizzare il tutto, senza però nascondere l'amarezza per quanto accaduto: "Ora mi prenderò del tempo per riposarmi e riprendermi, prima di fare ulteriori commenti oltre questo. Sono estremamente deluso dalla sentenza".
Dopo la decisione condivisa con i legali di non impugnare la sentenza presso l'Alta Corte a Djokovic non resta altro che organizzarsi in tempi brevi per lasciare l'Australia. Rispetto per i verdetti del tribunale, e dispiacere per aver catalizzato l'attenzione mediatica anche degli appassionati del tennis, facendo passare in secondo piano lo sport giocato: "Non posso restare in Australia e partecipare agli Australian Open. Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti in relazione alla mia partenza dal Paese. Mi dispiace che l'attenzione delle ultime settimane sia stata su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo. Vorrei augurare ai giocatori, ai funzionari del torneo, allo staff, ai volontari e ai fan tutto il meglio per questa edizione. Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei amici, la mia squadra, i tifosi, i tifosi e i miei compagni serbi per il vostro continuo supporto. Siete stati tutti una grande fonte di forza per me".