Djokovic a muso duro contro il pubblico maleducato del Roland Garros: “Giusto reagire, ci vuole rispetto”
Le intemperanze del pubblico del Roland Garros hanno fatto molto discutere. Prima la reazione di Goffin, insultato e addirittura preso di mira con sputi, poi quella di Iga Swiatek hanno spostato i riflettori sull'ambiente che rischia di diventare tossico sui campi del torneo francese per l'atteggiamento degli spettatori. Sull'argomento è tornato anche Novak Djokovic nel corso della conferenza post match vinto contro Carballes Baena (3-0). Il numero uno del Ranking Atp non ha usato giri di parole, né cercato giustificazioni di sorta e ha portato anche la propria testimonianza a corredo di un concetto essenziale, l'unico plausibile condensato in una sola parola: "Rispetto".
Il serbo sa come affrontare gli umori della folla. Non la teme, anzi la sfida. Ne trae linfa vitale per la carica agonistica. Dà il meglio di sé e quando sfodera colpi dal suo repertorio è la miglior risposta che possa dare a chi fischia, mugugna, ulula, fa di tutto per disturbarlo, provocarlo, innervosirlo. Lui sa a cosa va incontro, sa già come può essere accolto e cosa aspettarsi ma ha spalle grosse abbastanza da isolarsi da tutto, restando concentrato solo sul suo tennis. "Fa parte del gioco anche questo", replica alla domanda fattagli in sala stampa e allo stesso tempo traccia una linea di confine tra ciò che è tollerabile e ciò che invece è assolutamente inaccettabile.
"I tifosi sono molto appassionati, soprattutto qui. Ho provato nel bene e nel male cosa significa. So bene che in campo non è possibile giocare in un ambiente del tutto neutrale. A noi tennisti farebbe piacere ma sappiamo che non è possibile. In particolare se affrontiamo un tennista di casa… qui devi essere consapevole che ti aspetta una grande battaglia non solo col tuo avversario. Anche questo fa parte del nostro mondo e magari è bello sentire la gente che fa il tifo per il giocatore del proprio Paese. Però…".
Il però è tutto in quella che Djokovic definisce "una linea sottile" che non dovrebbe mai essere oltrepassata e fa sì che la situazione nei confronti di un giocatore sia irrispettosa. "In casi simili capisco perché Goffin abbia reagito, io stesso ho vissuto episodi di quel tipo – ha aggiunto il campione internazionale -. Ha fatto bene a rispondere a persone che gli mancano di rispetto e lo disturbano. Questo non è tollerabile. Ti rendi conto di spendere energie che potresti usare per la tua partita ma a volte non hai scelta… devi semplicemente affrontare qualcuno che ti sta infastidendo".