Diego Schwartzman a inizio carriera vendeva braccialetti per mantenersi, poi ha guadagnato 14 milioni
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Diego Schwartzman sta giocando a Buenos Aires l'ultimo torneo ATP della sua carriera. Il tennista argentino, mesi fa, aveva annunciato l'addio nel torneo di casa. Prima di iniziare il torneo ha scritto una meravigliosa lettera nella quale ha raccontato la sua vita e la sua carriera, ricordando da dov'era partita e ricordando a tutti dov'è riuscito ad arrivare. Vendeva braccialetti con la madre per mantenersi a inizio carriera, poi è diventato un top ten e di soli premi ha vinto oltre 14 milioni di euro.
Il suo 2024 è stato disastroso, in quell'annata ha capito di dover dire basta. Si è concesso una meravigliosa passerella con il challenger di Cordoba e l'ATP di Buenos Aires. La festa gli è stata già preparata, gli omaggi sono pronti. Ma lui non vuole ancora dire basta e ha vinto, contro pronostico, una partita lottata contro il cileno Nicolas Jarry, facendo esplodere di gioia lo stadio intero che gli ha regalato un boato che non dimenticherà mai. Schwartzman continua la sua corsa e proverà a sognare ancora.
Le grandi sfide con Nadal e Djokovic
Ma prima di scendere in campo il ‘Peque' aveva scritto una lettera nella quale ha ricordato una serie di tappe importanti della sua carriera: dal sogno dell'infanzia, difficile, alle ATP Finals, alle sfide con Nadal e Djokovic nelle prove dello Slam: "Il mese scorso ero in Uruguay con la mia famiglia quando ho incontrato un ragazzo francese che mi ha detto: ‘Ricordo quella volta in cui giocavi contro Rafa al Roland Garros ed è arrivata la pioggia!' Erano i quarti di finale del 2018, stavo vincendo contro Rafa con un set e un break di vantaggio, quando il tempo ci ha fatto tornare il giorno dopo. Rafa, alla fine, vinse sia la partita che il torneo. Ho perso sette volte nella seconda settimana dei tornei del Grande Slam contro Rafa o Nole. Stavo giocando così bene. Se non avessi avuto questi ragazzi davanti a me, penso che sarei potuto andare ancora più in lontano in questi tornei. Ma sono orgoglioso di non aver mai affrontato queste leggende senza combattere, ed è bello che i fan lo ricordino ancora".
Schwartzman ricorda i suoi grandi risultati
Poi ha ricordato i traguardi raggiunti: "Agli US Open 2017 sono stato testa di serie in un torneo del Grande Slam per la prima volta e sono arrivato ai quarti di finale. Lì la mia carriera ha fatto un salto di qualità. L'anno successivo sono entrato per la prima volta nella Top 20. Nel 2020, ho raggiunto le semifinali al Roland Garros, la posizione numero 8 del ranking Atp e ho giocato alle Atp Finals. Il marzo successivo ho vinto il mio quarto e ultimo titolo Atp, a Buenos Aires. È stato un momento magico per un ragazzo argentino. In quel momento ho capito che per avere successo ci vuole molto. Ci sono tante cose importanti: allenamento, alimentazione, mentalità, avere le persone giuste intorno e avere fiducia nelle proprie capacità e preparazione".
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"Abbiamo venduto braccialetti di gomma"
E ha chiuso la sua lettera ricordando la fatica e le difficoltà vissute a inizio carriera, quando le finanze non erano importanti, ma i sacrifici fatti hanno pagato e la tigna è stata fondamentale nel suo percorso: "Crescere non è stato facile per la mia famiglia dal punto di vista finanziario. Viaggiavo con mia madre e l'hotel non aveva mai la TV e in quasi ogni torneo condividevamo il letto. Ci siamo affrettati a guadagnare soldi per aiutarmi a viaggiare. Abbiamo anche venduto braccialetti di gomma rimasti dalla vecchia attività della mia famiglia. Correvo in giro per i tornei vendendoli. Lo facevano anche altri ragazzi, noi davamo loro una parte del profitto. Allora come sono riuscito ad arrivare così lontano? Non ne ho idea, davvero. Mi piace molto quando la gente mi dice: ‘Eri un combattente, ma eri anche un ottimo tennista'. Se sei solo un combattente, non sarai mai al top di questo sport. Devi giocare un buon tennis. Bisogna avere un buon dritto, un buon servizio e un buon movimento. Essere semplicemente un combattente non ti porta in cima. Ero lì perché ero bravo in questo sport. Nessuno mi ha fatto un regalo. Me lo sono guadagnato".