Cosa vince chi arriva ultimo al Tour de France, la “Lanterna Rossa”: un premio molto ambito
Al Tour de France si può vincere anche arrivando ultimi in classifica generale. È successo anche nell'ultima edizione dominata a Tadej Pogacar: il ciclista inglese Mark Cavendish, 39 anni, ha completato la 15ª edizione della carriera in Francia pedalando a un ritmo molto compassato e ha conquistato la cosiddetta "lanterne rouge" (lanterna rossa).
Vederlo correre in quel modo ha destato curiosità e impressione al tempo stesso, considerato il tempo molto dilatato (54'36") che ha impiegato per coprire i 33,7 km della cronometro prevista per la 21ª tappa. "Mi sono comunque divertito, non avevo pressioni oggi – le parole del britannico, che ha annunciato anche il suo ritiro -. È stato un po' strano vivere questa tappa finale del Tour ma me la sono goduta".
Cosa significa nel ciclismo ricevere la "lanterne rouge"
A Cavendish è servito per assicurarsi la 141ª posizione, diventando ufficialmente l'ultimo in graduatoria della Grane Boucle così da meritare la "lanterna rossa". Ovvero, il premio onorifico riconosciuto al corridore che riesce a portare a termine la corsa ma si piazza a distanza siderale dal leader assoluto. Il record risale a un'altra epoca, a tempi virati seppia: nel 1904 Antoine Deflotrière accumulò più di cento ore di ritardo (101 ore, 28 minuti e 52 secondi per la precisione) rispetto al vincitore.
Perché questo "premio" poco conosciuto si chiama così
Perché questo premio poco conosciuto si chiama così? È una definizione simbolica, che trae origine dal fanale che si trova in coda a un convoglio ferroviario, applicata nella parte posteriore dell'ultima carrozza. L'origine di questo trofeo risale alle prime esperienze del Tour de France, quando si partecipava in condizioni proibitive che mettevano a dura prova la resistenza fisica ed emotiva dei concorrenti: conferirlo a un ciclista significava ricompensarlo per la tenacia mostrata.
Cosa vince chi si piazza ultimo al Tour de France
Cosa vince chi arriva ultimo? In realtà non è mai esistita alcuna remunerazione in denaro ma in virtù della notorietà che offriva ricevere la lanterna rossa, i ciclisti potevano competere per l’ultima posizione invece di ‘accontentarsi' di un posto a fine classifica. Una situazione che avrebbe dato loro una buona visibilità, con l'opportunità di essere abbastanza esposti sulla scena mediatica così da trarne in qualche modo beneficio.
Le storie iconiche di Wilhelm e Schönbacher, ultimi a tutti i costi
Iconico in tal senso fu l'atteggiamento nel 1969 dell'ex ciclista francese, André Wilhelm: il suo direttore sportivo gli consigliò di finire ultimo. "Eravamo in due a lottare per la lanterna rossa. A volte ci nascondevamo per perdere tempo. Una volta mi sono persino nascosto in un campo di grano!". E nel 1980 fece discutere la storia dell'austriaco, Gerhard Schönbacher: era arrivato ultimo anche nell'edizione del 1979 e il suo sponsor gli promise un premio in denaro extra se avesse ripetuto l'esito. Finì malissimo: non solo non riscosse i soldi ma il suo caposquadra lo licenziò.