Chi è Mattia Bellucci, il tennista che ha fatto ammattire Medvedev e fece scalpore parlando di Sinner
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La bella vittoria contro Medvedev a Rotterdam ha ulteriormente acceso i riflettori su Mattia Bellucci. Questo tennista lombardo classe 2001 sta letteralmente sbocciando, confermando le aspettative riposte in lui in giovane età. Idee chiare in campo e fuori, varietà di gioco e sfrontatezza per un ragazzo che è convinto che il lavoro possa portarlo molto lontano nel tennis, proprio come accaduto a quel Sinner che si è tolto la soddisfazione di battere più volte da ragazzino.
Chi è Mattia Bellucci, la carriera del tennista che ha battuto Medvedev a Rotterdam
Mattia Bellucci è cresciuto tennisticamente nella provincia varesina sotto lo sguardo attendo del papà Fabrizio, maestro nazionale. A lui si è affiancato poi Fabio Chiappini che lo segue tutt’ora con il suo staff. Inizialmente ha portato avanti in parallelo gli studi liceali e il tennis, dimostrando margini di crescita importanti. Al suo attivo nella fase giovanile diverse sfide contro Sinner, suo coetaneo, con le vittorie nei confronti validi per i campionati italiani under 11, nel torneo internazionale Tennis Europe Under 14 di Correggio e al terzo turno del Kvarner Junior Open a Rijeka con Jannik costretto al ritiro nel primo set per infortunio. L’unico successo dell’attuale numero uno al mondo, che Mattia ha incrociato anche ai Campionati giovanili italiani Under 13 con altre belle speranze del nostro tennis come Cobolli e Arnaldi, arrivò in Coppa Belardinelli.
L'esordio tra i professionisti e i primi Slam
Sembrava un predestinato Bellucci che presto poi ha fatto il grande salto nel circuito dei professionisti, raccogliendo i primi punti a livello ATP. Il primo successo è arrivato a livello ITF nel 2021, seguito poi l'anno successivo da altre affermazioni e soprattutto dai primi titoli Challenger, due di seguito. Carriera in ascesa ed ecco nel 2023 la prima qualificazione ad un tabellone principale Slam, gli Australian Open, con un'altra affermazione a livello challenger. Nella scorsa annata un ulteriore balzo, con i primi Roland Garros e Wimbledon, e le imprese mancate contro due big come Tiafoe e Shelton: sconfitte in rimonta dopo essere stato avanti 2-1.
In compenso ecco le prime vittorie nel circuito principale ATP ad Atlanta con una bella cavalcata fino ai quarti di finale e l'arrivo, grazie ai risultati di Washington e nei challenger, a ridosso della top 100. Top 100 che arrivò poco dopo: prima la vittoria con Wawrinka agli US Open, poi il secondo turno a Hazhou, con il tabellone principale di Tokyo e Shanghai. Nel frattempo ha continuato a macinare risultati a livello challenger entrando così tra i primi 100 giocatori del mondo.
Il nuovo ranking di Bellucci e le prospettive di crescita
E questo 2025 è iniziato alla grande per questo ragazzo che non ha paura di niente e di nessuno ed è diventato virtualmente, grazie alla vittoria su Medvedev primo top 20 battuto della sua carriera, nuovo numero 76 della classifica ATP. Sembra stia arrivando quella continuità che fino ad oggi sembrava un ostacolo al suo tennis imprevedibile e divertente (basti pensare al servizio underarm sfoderato contro Daniil) per un giocatore che potrebbe dunque diventare l'ennesimo italiano capace di regalare soddisfazione in questa età dell'oro del nostro tennis.
Bellucci e le parole su Sinner che fecero scalpore
D'altronde la sua filosofia è sempre stata ben definita, come dimostrato da quanto dichiarato in occasione della stesura del libro Diventare Sinner ai microfoni di Sportitalia: "La grandezza di Sinner viene dal lavoro. Non è un extraterrestre come disse il kazako Bublik dopo aver preso una lezione da Jannik a Miami nel 2021. Arrivare dove è arrivato lui si può, lo possono fare anche altri, lo potrei fare anch’io. Lui ha il grandissimo vantaggio che ha iniziato a farlo prestissimo. Ora è diventato una macchina da punti perché fa dell’essere metodico un mantra". Parole che all'epoca fecero discutere, anche se Mattia non ha mai nascosto la stima per Jannik.