Chi è Lorenzo Sonego in finale a Vienna: calcio, basket, tennis e un ‘cuore Toro’
Il calcio, la pallacanestro e poi il tennis. Il ‘cuore Toro' è sempre stata una costante di Lorenzo Sonego, finalista del Torneo Atp di Vienna dopo aver battuto prima il numero uno Nole Djokovic poi Daniel Evans. "La partita più bella della mia vita", esclamò il 25enne torinese dopo aver inflitto al campione serbo un mortificante 6-2/6-1. La migliore è quella che ancora deve venire e forse verrà questo pomeriggio alle 15, quando in palio ci sarà – oltre alla gloria personale – anche il trofeo.
Mentalità, forza e coraggio, la stazza (è alto 191 cm), hanno scandito le sue esperienze sportivo fina da ragazzo. Aveva 13 anni quando indossò la maglia granata ma capì, dopo aver provato a far girare il suo talento sulla punta delle dita, che era il tennis la strada da seguire. Dalle discipline di squadra a una individuale: così poteva essere se stesso, così ha scalato il ranking e la classifica iridata. Lo ha fatto a mani nude, da lucky loser (fortunato perdente, è il termine che in gergo caratterizza chi – pur non essendosi qualificato – viene sorteggiato per prendere il posto rimasto vacante), partendo dalla posizione numero 814 (2014) fino alla possibilità di entrare tra i primi 30 al mondo in caso di successo contro il russo Rublev.
I numeri sono dalla parte del tennista piemontese e ne testimoniano la progressione in carriera e nel torneo. Uno in particolare gli regala (anche) la grande soddisfazione di scolpire il suo nome in calce ad altri campioni italiani: grazie al successo contro Djokovic è stato il sesto tennista azzurro a costringere il numero del ranking a uscire a testa bassa dal campo.
- Prima di lui c'era riusciti Corrado Barazzutti nel 1974 (a Monaco contro Nastase), due volte Adriano Panatta nel 1975 e nel 1977 (entrambe contro Connors, a Stoccolma e a Houston), Gianluca Pozzi nel 2000 (con Agassi), Filippo Volandri nel 2007 (con Federer ai Masters di Roma) e Fabio Fognini nel 2017 (con Murray ai Masters di Roma).
- Assieme ad Andreas Seppi e Matteo Berrettini, è uno dei tre tennisti italiani ad aver conquistato un torneo del circuito maggiore sull'erba.
La carriera professionistica di Sonego è iniziata a 20 anni nel 2014. Avanza un gradino alla volta. Nel 2016 abbandona il circuito Futures e si cimenta nei Challenger dove conquista il primo titolo a Ortisei nel 2017. È il 2018 l'anno in cui si pone all'attenzione del grande pubblico: si qualifica al secondo turno nel primo Slam (Australian Open) della sua esperienza e concede il bis a New York, aggiungendo al palmares anche la vittoria di un secondo Challenger e l'ingresso nella Top 90.
Monte Carlo e Marrakesh fanno da trampolino di lancio, il 2019 si rivela anno di grazia culminato con il successo del primo torneo in carriera, l’Atp 250 sull'erba di Antalya (in Turchia) che lo proietta tra i primi 50 al mondo. E se agli Us Open di agosto il contingente di tennisti italiani – tra cui il piemontese – viene subito decimato dalle sconfitte, poche settimane fa Sonego si riscatta conquistando conquistando la qualificazione agli ottavi di finale al Roland Garros superando l'americano Taylor Fritz, col punteggio di 7-6, 6-3, 7-6 e un tie-break da leggenda perché il più lungo nella storia del torneo francese: 19/17, 9 set point annullati. What else? Il meglio deve ancora venire, magari contro Rublev.