Chi è Darren Cahill, il nuovo allenatore di Jannik Sinner specialista dei numeri uno
Non ci sono partite banali per Jannik Sinner. Quando si ha un talento come quello del giovane tennista italiano numero 13 del ranking mondiale, ogni match è oggetto di grande curiosità. Ad aggiungere ulteriore appeal al suo ritorno in campo sull'erba di Eastbourne poi ci sono anche altri due aspetti: il primo è quello legato alle condizioni fisiche, dopo l'assenza legata all'infortunio capitatogli durante il Roland Garros, il secondo invece è relativo all'importante novità arrivata negli scorsi giorni nel suo team. Oltre a Simone Vagnozzi, Jannik potrà contare sul supporto prezioso di un supercoach, di caratura internazionale. Di chi si tratta? Di Darren Cahill.
Già nei mesi scorsi dopo il sorprendente divorzio da Riccardo Piatti, si era ipotizzato un ricorso ad un supercoach, ovvero di un tecnico esperto che ha avuto modo di lavorare con alcuni dei big della racchetta in passato e capace di completare la formazione del giovane tennista italiano, facendogli fare un ulteriore salto di qualità. Norman e poi McEnroe sono stati i nomi circolati con insistenza, con il secondo che si era detto già in precedenza intrigato dalla prospettiva di lavorare con Sinner. Invece niente di tutto ciò per Jannik che ha intrapreso un nuovo percorso con Simone Vagnozzi e che ha dovuto fare i conti anche con qualche problema fisico di troppo.
Adesso però ecco la svolta, con l'ingresso in gioco di Darren Cahill che si è già messo all'opera accompagnando Jannik Sinner sull'erba britannica, nel torneo che farà da antipasto a Wimbledon. Una figura di spicco nel panorama tennistico internazionale che ha dedicato tutta la sua vita a questo sport, prima da giocatore e poi da coach. Classe 1965, australiano, si è subito messo in mostra a livello juniores ottenendo numerose affermazioni e dimostrandosi abile sia nel singolare che nel doppio grazie al suo gioco offensivo. Nella sua carriera individuale si è spinto fino alla 22a posizione del ranking ATP, conquistando due tornei, in doppio invece è entrato anche nella top ten, con 13 trofei vinti e una finale dell’Australian Open (senza dimenticare anche l’ultimo atto di Wimbledon 1987 nel doppio misto).
L’ex capitano della nazionale australiana di Coppa Davis dopo essersi ritirato dal tennis giocato, ha deciso di intraprendere una carriera da tecnico rivelatasi poi molto fortunata. Il suo fiore all'occhiello, nonché bigliettino da visita è stata la collaborazione con il giovanissimo Hewitt che sotto la sua gestione in tre anni di lavoro è diventato il più giovane numero 1 della storia del tennis, a 20 anni e 8 mesi. Dopo l'addio al connazionale, per divergenze con la sua famiglia, ecco un'altra avventura di tutt'altro tipo, con l'espertissimo Agassi all'epoca 32enne e intenzionato a vivere la fase finale della carriera in crescendo.
Detto fatto, da numero 5 del mondo l'americano è riuscito ad arrivare al numero 1 con Cahill, vincendo Miami, Roma, gli Open d'Australia, San Jose e Houston. Un'altra esperienza fortunata per Darren è stata poi quella nel circuito femminile al fianco di Simona Halep, che ha conquistato il Roland Garros prendendosi poi la vetta del ranking WTA. Oltre a questi positivi sodalizi, tante altre collaborazioni importanti con Murray, la Ivanovic, Verdasco, ecc. Dopo aver chiuso la sua esperienza con la Halep, con la volontà anche di dedicarsi maggiormente alla famiglia, ora per lui una nuova avventura al fianco di Jannik Sinner. E chissà che anche questa volta Cahill non si confermi il coach dei numeri uno, aiutando l'azzurro a scalare la classifica.