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C’è un solo tennista tra i primi 10 al mondo che Sinner non riesce a battere: è come la kryptonite

Nel 2024 Carlos Alcaraz s’è rivelato la bestia nera per il numero uno al mondo: lo ha battuto per 3 volte di fila anche se non è riuscito a insidiarne la posizione. “Jannik esprime colpi spettacolari come Alcaraz ma gioca un tennis quasi perfetto ed è più costante”, parola di Ljubicic.
A cura di Maurizio De Santis
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La vittoria, e più ancora il modo in cui l'ha ottenuta, contro Djokovic in finale a Shanghai ha confermato qual è il livello raggiunto da Jannik Sinner. Chiuderà la stagione da numero uno al mondo mentre il suo più acerrimo rivale, Carlos Alcaraz, può solo restare a guardare. Tra tutti i tennisti della Top 10 mondiale, lo spagnolo è l'unico che è riuscito a infliggere dispiaceri all'alto-atesino: è una sorta kryptonite per l'azzurro che, nonostante il suo anno di grazia in cima alla speciale classifica del Ranking Atp, nulla ha potuto nelle ultime tre volte in cui si sono incrociati.

Procedendo a ritroso nel tempo, la sconfitta più recente risale alla finale del China Open, nella quale l'iberico s'è imposto in 3 set (due dei quali conclusi al tie break) e dopo 3 ore e 21 minuti di match. Una partita molto intensa sotto il profilo agonistico e mentale, l'ha spuntata il murciano: sotto per 3-0 nel tie-break decisivo, ha scatenato una raffica di colpi raccogliendo ben 7 punti di fila, fino ad alzare il trofeo. Amici-nemici legati da profonda stima reciproca, a distanza di qualche ora si sono anche ritrovati a bordo dello stesso aereo che li avrebbe portati a Shanghai per dare seguito a un calendario ingolfato.

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Battaglia epica ci fu anche in semifinale nell'ultima edizione del Roland Garros: finì 3-2 per Alcaraz dopo ben 4 ore e 9 minuti. Un dato statistico dà l'esatta proporzione di come sia stato in grado di spostare l'ago della bilancia dalla sua parte: ha realizzato 65 tiri vincenti, contro i 39 di Sinner. Infine, Indian Wells dove l'iberico s'è imposto per 2 set a 1: Jannik era giunto in semifinale da imbattuto in stagione e con in bacheca il primo titolo importante ottenuto agli Australian Open. Dopo 2 ore e 5 minuti si arrese alla maggiore forza dell'avversario:

"Sono stato troppo prevedibile", disse a caldo confessando in cosa aveva peccato. "Devi essere forte mentalmente se vuoi superare questo tipo di partite e vincere contro qualcuno che sta giocando una partita incredibile", le parole di Alcaraz che si è confermato bestia nera per l'azzurro.

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A fotografare il senso della rivalità tra i due più forti tennisti del momento è Ivan Ljubicic, allenatore ed ex tennista di rango. Qual è la differenza tra Sinner e Alcaraz? Ne ha parlato rispondendo al Festival di Trento, sutibo dopo la notizia del successo dell'azzurro a Shanghai. "Ha il doppio dei punti di Alcaraz anche se hanno vinto due Slam a testa e questo dà il senso della sua grande costanza, che è tipica dei campioni assoluti. Jannik e Carlos sono molto differenti come carattere e tipologia di gioco: Jannik è più costante e per questo in classifica sarà più avanti di Alcaraz. Non esprime colpi spettacolari come Alcaraz ma gioca un tennis quasi perfetto".

Quanto agli altri in graduatoria hanno avuto davvero poche opportunità di mettere i bastoni tra le ruote al leader iridato: è successo a Zverev (1-0), lo stesso Djokovic (2-0), a Medvedev (4-1), Taylor Fritz (1-0, sconfitto in finale agli US Open), Andrey Rublev (2-1), Alex de Minaur (1-0) e Grigor Dimitrov (2-0).

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