Carlos Alcaraz dopo il trionfo a Miami può già dominare il tennis, è iniziata l’era del predestinato
Anche il tennis sta per avere il suo Re Carlos, per ora è solo ‘Principe', per molti da anni è un predestinato. Ma le tappe Alcaraz le sta bruciando in un modo impressionante. Nessuno, forse nemmeno lui, poteva immaginare che a nemmeno 19 anni lo spagnolo avrebbe vinto già un torneo 1000 e lo avrebbe fatto sul cemento di Miami. Alcaraz è il numero 2 della Race, numero 11 della classifica ATP, e ora sta per arrivare la stagione sulla terra rossa, ciò significa che l'erede di Nadal può continuare a trionfare e può scalare ulteriormente il ranking.
Il 2022 di Alcaraz è iniziato con la positività al Covid, è proseguito con una sconfitta al quinto set agli Australian Open con Berrettini, poi si è amministrato, ha giocato e vinto il 500 di Rio (prendendosi la rivincita con Berrettini), si è issato fino alle semifinali di Indian Wells, dove ha perso sul filo da Nadal, e poi ha soprattutto vinto il torneo di Miami, uno dei più prestigiosi. Un successo che a un certo punto è parso quasi scontato, ma di normale c'è poco. Ha vinto contro Tsitsipas, numero 5, poi ha battuto in un match durissimo Kecmanovic e in semifinale ha regolato con un doppio tie-break Hurkacz. La finale è stato quasi il match più ‘semplice', anche Ruud si è arreso in due set. Alcaraz 19 anni non li ha ancora compiuti.
Alcaraz galoppa in classifica. In quella ATP è undicesimo, con top ten a vista, dopo Montecarlo potrebbe entrarci. Ma nella Race, quella che somma solo i risultati dell'anno solare è secondo, dietro Nadal (uno – due per la Spagna). Carlos deve molto a Juan Carlos Ferrero, il suo allenatore che è soprattutto un ex numero 1 al mondo – vincitore del Roland Garros nel 2003. E a Ferrero ha dedicato il successo di Miami.
Perché l'elegante ex numero 1 gli ha cambiato la vita, come lo stesso 18enne ha detto, ma la dedica c'è stata soprattutto perché Juan Carlos è dovuto tornare in Spagna tra i due tornei americani a causa della morte del papà. Ha dedicato un pensiero al suo maestro dopo il successo nei quarti di finale e le immagini del loro abbraccio, al momento del rientro di Juan Carlos Ferrero negli Stati Uniti, sono diventate virali. E sommando tutto il primo pensiero dopo aver sconfitto Ruud è stato proprio per il suo allenatore, che per una volta si è scomposto e ha pianto abbracciando il futuro re del tennis, che ora si riposerà un paio di giorni prima di ricaricare le batterie.
Alcaraz, che ama molto gli scacchi (dice che lo aiutano in campo), sicuramente rimarrà con i piedi per terra. Ma se vede alcuni dati può davvero pensare in grande. Perché da teenager ha già vinto un 1000, ha battuto il record di Djokovic a Miami, ed è il terzo più giovane in assoluto, dopo Chang e Nadal, a vincere un 1000. Ora giocherà Montecarlo, Barcellona, Madrid e Roma e potrà davvero guadagnare tante altre posizioni. Nadal e Medvedev saranno fuori per qualche settimana,così come Berrettini, Tsitipas e Zverev hanno risultati alterni, Djokovic invece è al rientro, ma bisogna vedere come starà. Alcaraz clamorosamente già adesso ha la possibilità di diventare uno dei primi giocatori al mondo.