Caos Djokovic alla vigilia del torneo di Indian Wells: gli organizzatori mettono il cartonato
Ha preso il via con le qualificazioni il torneo ATP 1000 di Indian Wells, che è il primo di questo livello – il più alto dopo i quattro del Grande Slam – che si disputa quest'anno. Nella lista dei giocatori iscritti è ancora presente il nome di Novak Djokovic, anche se nulla è cambiato sia riguardo la volontà del campione serbo di non vaccinarsi contro il Covid sia per quanto concerne il divieto delle autorità statunitensi nei confronti di chi insiste nel non volersi immunizzare.
Nonostante il quadro epidemiologico stia migliorando – allo stesso modo cui stiamo assistendo in Italia – la normativa vigente negli States richiede che gli stranieri possano entrare nel Paese presentando un certificato di vaccinazione completo da più di 15 giorni, oltre ad un test negativo al Covid effettuato prima del decollo, un ESTA (Electronic System for Travel Authorization) valido ed un passaporto elettronico o biometrico in ordine. Chiunque voglia dunque partecipare al torneo di tennis californiano arrivando dall'estero deve essere vaccinato ed è cosa nota quanto questo ‘scoglio' sia costato a Djokovic, espulso dall'Australia ad inizio anno ed impossibilitato a difendere il suo titolo dell'anno scorso nel primo Slam dell'anno.
L'ex numero uno al mondo, che ha pagato il suo rifiuto perdendo il primato in classifica a favore del russo Medvedev, è rientrato a Dubai – che dunque è stato il suo primo torneo giocato nel 2022 – perdendo malamente nei quarti di finale dal ceco Vesely, numero 123 al mondo. Nell'Emirato il vaccino non era richiesto, ma a Indian Wells la situazione vede di nuovo Djokovic messo all'angolo e impossibilitato a competere. Non si capisce allora perché il campione serbo non abbia ancora ufficialmente rinunciato al torneo quando manca poco al sorteggio del tabellone, che avverrà nella notte italiana tra martedì e mercoledì. Un silenzio che gli ha attirato nuove critiche, visto che appare molto difficile – se non impossibile – che nel frattempo si sia vaccinato e così c'è chi arriva perfino a dargli del clown. "Per quanto andrà ancora avanti questa pagliacciata?", twitta il giornalista Ricky Dimon.
Che del resto gli stessi organizzatori siano sicuri al 100% che Djokovic non potrà essere al via del torneo lo dimostra il gesto che hanno compiuto. All'Indian Wells Tennis Garden c'è infatti un muro su cui campeggia la scritta "we miss you" – ovvero "ci mancate" – sul quale sono presenti le sagome a grandezza naturale dei tennisti e delle tenniste che non saranno presenti. E dunque tra Roger Federer e Juan Martin del Potro, tra Serena Williams e Ashleigh Barty, ecco spuntare il cartonato anche di Nole, ancora regolarmente iscritto.
"Ad oggi non posso entrare negli Stati Uniti, non posso giocare – aveva detto il serbo nella sua intervista alla BBC di metà febbraio – Ma vediamo cosa succede, forse le cose cambieranno nelle prossime settimane". Invece non è cambiato nulla ed allora perché Djokovic non si cancella ufficialmente dall'entry list del torneo?