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Camila Giorgi compatisce gli haters: “Dietro una tastiera anonima si nasconde grande tristezza”

Camila Giorgi difende Matteo Berrettini dagli odiatori da tastiera e spiega perché sui propri social mancano quasi del tutto foto di tennis: “Sui social ho voglia di condividere di me altre cose. La mia femminilità, il mio essere donna”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Lo scorso fine settimana l'Italia si è qualificata per le finali della Billie Jean King Cup (l'ex Federation Cup), ovvero l'equivalente al femminile della Coppa Davis di tennis. La squadra azzurra si è imposta per 3-2 a Bratislava contro la Slovacchia e parteciperà alle Finals in programma dal 7 al 12 novembre in una sede da confermare.

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Un punto fondamentale lo ha portato nella prima giornata Camila Giorgi vincendo il suo singolare (poi non è più scesa in campo per un problema al ginocchio): la 31enne marchigiana, attuale numero 43 al mondo, è una delle certezze della capitana Tathiana Garbin. Oltre che tennista, Giorgi è anche modella e il suo profilo Instagram è pieno di foto che la ritraggono in pose che ne esaltano la bellezza, spesso in biancheria intima, visto che la sua famiglia produce un marchio di abbigliamento.

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Quasi del tutto assenti invece immagini di gioco ed è la stessa Camila a spiegare perché: "La mia vita non è solo sport – dice al Corriere della Sera – Ci sono altri canali su cui seguire i risultati dei tornei. Sui social ho voglia di condividere di me altre cose. La mia femminilità, il mio essere donna, anche una camicetta che mi piace, se mi va. La vita privata no: quella è solo mia. Mi ritengo una persona introversa, mi racconto così. Sono solo foto…".

La tennista di Macerata difende poi Matteo Berrettini, accusato di pensare più alla sua relazione con Melissa Satta che al tennis, da quegli stessi odiatori da tastiera che commentano in maniera aggressiva e spesso volgare le sue foto su Instagram: "Come puoi criticare una persona che non conosci, e che magari si è presa del tempo per sé come Matteo? Io se non mi piace qualcuno resto chilometri lontana, ma dietro una tastiera si può nascondere chiunque e qualsiasi cosa. Anche una grande tristezza. Viviamo in un mondo così: si fa tutto nell'anonimato, di nascosto, è avvilente. C'è tanta invidia in giro, la gente parla senza conoscerci e senza sapere. A me non cambia niente. Io sono impermeabile alle critiche, freddissima".

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Nelle parole di Camila si avverte forte la consapevolezza che oltre il tennis c'è molta vita: "Non ricordo nulla dei miei match: appena finito, rimuovo tutto. I miei genitori mi hanno insegnato che la vita è molto più del tennis. È diventata meme sui social una mia frase: ‘I don’t follow tennis', non mi occupo di tennis. Nel senso che finito il torneo, parlo d'altro. È normale. Un trofeo in più non mi stravolge l'esistenza, il tennis è un lavoro e vincere mi fa piacere, ovvio, ma il senso della vita è un altro. Ogni volta che vinco un titolo, mi chiedono: cosa cambia ora? Non cambia niente! Cambia che domani faccio un'altra cosa…".

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