Boris Becker sotto shock al suo arrivo in carcere: detenuti drogati e violenti, celle buie con topi
Chissà quante volte Boris Becker si sarà pentito delle avventate mosse che prima lo hanno portato alla bancarotta e poi alla condanna per aver nascosto ai creditori ingenti cespiti del suo patrimonio residuo: l'ex campione tedesco di tennis probabilmente mai pensava che sarebbe finito realmente in galera ed invece venerdì pomeriggio ha varcato i cancelli di una delle peggiori prigioni d'Inghilterra, il carcere di Wandsworth, che peraltro si trova vicino a quei campi di Wimbledon dove Becker ha scritto le pagine più belle della sua carriera alla fine degli anni '80.
Condannato a due anni e mezzo di reclusione, il 54enne non potrà godere di alternative alla detenzione prima di un anno. Quello che lo aspetta nei prossimi 12 mesi è un vero e proprio inferno, raccontato con dovizia di particolari dal Daily Mail. La prigione di Wandsworth, un edificio vittoriano che ha 170 anni, viene descritta come fatiscente, sovraffollata e infestata dai topi, con oltre 1300 detenuti ospitati. Un recente rapporto di Charlie Taylor, ispettore capo delle prigioni britanniche, ha delineato un carcere segnato dall'abuso di droghe e da problemi di salute mentale dei detenuti, che trascorrono "disperatamente annoiati" più di 22 ore al giorno in celle ridotte in pessime condizioni.
Un gruppo di detenuti è stato descritto mentre camminava "sbattendo le palpebre alla luce del sole" dopo più di una settimana trascorsa al chiuso. Detenuti in condizioni mentali alterate, ma anche violenti: il rapporto ha testimoniato quasi un attacco al giorno tra carcerati nel 2020/21. Il personale della prigione ha usato la forza 1295 volte nello stesso periodo, quasi quattro volte al giorno. È dunque comprensibile che Becker sia rimasto sotto shock quando ha capito dove era capitato e come da quel momento la sua vita sarebbe cambiata in maniera devastante.
Il campione tedesco, che da allenatore poi ha seguito il numero uno al mondo Djokovic, è arrivato a Wandsworth – che si trova ad appena tre chilometri dal campo centrale di Wimbledon – nel pomeriggio di venerdì, condottovi da un furgone subito dopo aver ascoltato la condanna inflittagli dalla Southwark Crown Court di Londra. Entrato nel carcere con i suoi effetti personali in una sacca, è stato poi perquisito dopo essere stato fatto spogliare, per essere sicuri che non portasse con sé oggetti nascosti, nonché sottoposto a colloquio per valutarne eventuali istinti suicidi. Espletate tutte le formalità, Becker è stato portato in una delle celle del padiglione dove soggiornano i nuovi detenuti nei primi tre giorni.
Per ora è da solo, ma è probabile che questa settimana venga già spostato in una cella condivisa, ha detto una fonte della prigione. Sarà un vano di 1,8 per 3,6 metri, con pavimento di cemento e un water a vista senza tenda per la privacy. Ma anche adesso che non deve ancora dividere la cella con altri detenuti, è probabile che la sua prima notte sia stata terrificante, almeno a giudicare dalla testimonianza resa in un libro dall'ex detenuto Chris Atkins, che è finito dietro le sbarre di Wandsworth per una truffa fiscale: "La prima cosa che colpisce è il rumore – ha scritto ricordando il giorno del suo arrivo nel 2016 – senti urlare, sbattere, grugnire, abbaiare, minacciare, inveire, ridere, piagnucolare, litigare, combattere, ululare, piangere. È come se qualcuno avesse scaricato ogni singolo effetto sonoro e li stesse diffondendo tutti in una volta. L'ala della reception sembra essere stata rinnovata l'ultima volta nel 1895, quando Oscar Wilde era qui… incarcerato per omosessualità. È pieno degli individui più terrificanti che abbia mai visto".
"Wandsworth è una prigione molto violenta – ha aggiunto Atkins – ma se tieni la testa bassa e non ti fai coinvolgere in droghe, debiti e tutta la politica dei padiglioni, in realtà non è così pericoloso. Stanne alla larga". Saranno mesi molto lunghi per Becker: gli servirà tutta la durezza mentale allenata in anni di sport vissuto al livello più alto.