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Bertolucci non fa il tifoso su Sinner: “Credo sia innocente, qualcuno del team ha sbagliato”

Paolo Bertolucci ai microfoni di fanpage.it ha parlato del caso di Sinner, scagionato da un tribunale indipendente dopo la positività al Clostebol. L’ex tennista e commentatore Sky ha spiegato: “Se c’è da pagare, pagherà ma non sono né forcaiolo e neppure un tifoso che per partito preso lo assolve e lo combatte e difende contro l’attacco di chiunque”.
A cura di Marco Beltrami
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Il caso della positività al Clostebol di Jannik Sinner, scagionato poi totalmente da un tribunale indipendente, ha catalizzato l'attenzione mediatica internazionale. Nel mare magnum delle reazioni, e delle prese di posizione, ecco il parere di Paolo Bertolucci che ai microfoni di Fanpage, ha detto la sua in modo assolutamente sobrio.

La grande gloria del nostro tennis, nonché voce delle telecronache di Sky, si è tirato fuori da quanto accaduto nelle ultime ore, e in particolare dal confronto anche acceso tra chi ha attaccato il tennista numero uno al mondo (vedi anche colleghi come Kyrgios e Shapovalov) e chi invece lo ha difeso a spada tratta.

Paolo Bertolucci ai microfoni di Fanpage sul caso Sinner

La volontà di Bertolucci è quella di attenersi solo ai fatti. Nel comunicato diramato dall'Itia infatti è stata evidenziata l'innocenza di Sinner, che ha pagato una leggerezza di due suoi collaboratori. Da una parte il preparatore atletico Umberto Ferrara che ha acquistato una confezione spray di Trofodermin, medicinale che serve per cicatrizzare ferite e abrasioni, e che contiene il principio attivo del Clostebol (sostanza proibita) e dall'altra il fisioterapista Giacomo Naldi.

Quest'ultimo dunque, è "colpevole" di aver massaggiato Sinner dopo aver applicato il medicinale sul dito per curare una ferita. Ecco allora spiegata la contaminazione. Bertolucci a tal proposito ha commentato: "Non faccio il tifoso come fanno in tanti, né ancor meno godrei in caso di condanna. L’impressione è che lui personalmente sia innocente, che il team abbia sbagliato".

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Il riferimento dell'ex tennista alla possibilità di una condanna fa riferimento in particolare al fatto che la WADA (l’agenzia mondiale antidoping) e NADO Italia (agenzia antidoping nostrana) potrebbero ancora appellarsi al CAS di Losanna per rivedere la sentenza. Questo nonostante la spiegazione fornita anche dai medici coinvolti dal tribunale indipendente sia esaustiva. Le organizzazioni anti-doping hanno tempo fino al 6 settembre per muoversi in tal senso.

Bertolucci aspetta gli sviluppi del caso e del possibile appello sulla sentenza su Sinner

Paolo Bertolucci per questo vuole attenersi solo ai verdetti definitivi, senza schierarsi né dalla parte degli accusatori, né di quella dei difensori a prescindere: "Se c’è da pagare, pagherà ma non sono né forcaiolo e neppure un tifoso che per partito preso lo assolve e lo combatte e difende contro l’attacco di chiunque".

Tutto con una speranza, quella che non succeda niente e venga dunque confermato il verdetto del tribunale indipendente. Questo per poter rivedere costantemente in campo Sinner anche dopo gli US Open. Al di là delle speranze, però giusto sarà poi rispettare qualsiasi decisione su questo caso che si è preso la scena, facendo discutere, nel mondo della racchetta: "Io spero per il bene suo e del tennis italiano che possa continuare a giocare e che non succeda niente. Però mi atterrò a quello che verrà deciso".

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