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Berrettini voleva smettere col tennis: “Poi ho trovato qualcosa che mi facesse alzare dal letto”

Berrettini a Malaga per sostenere l’Italia in Coppa Davis: in conferenza stampa il tennista romano ha svelato di aver pensato di smettere nei mesi bui vissuti dopo il terribile infortunio subito alla caviglia agli US Open.
A cura di Vito Lamorte
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Matteo Berrettini è a Malaga per le finali di Coppa Davis insieme all'Italia di Volandri, così come era successo a Bologna per i gironi. Si allenerà e sarà in panchina per fare gruppo. Un gesto importante. Il tennista romano ha partecipato alla foto ufficiale di squadra e nelle immagini del backstage si vede mentre saluta e abbraccia i compagni.

Il 27enne si è presentato in conferenza stampa al Martin Carpena alla vigilia dei quarti di finale contro l'Olanda e ha affrontato tanti argomenti trattati, dal ritorno in campo al cambio di allenatore fino ai mesi bui vissuti dopo il terribile infortunio subito alla caviglia agli US Open.

In merito alla sua presenza lì ha affermato: "Sono sono venuto qui per me e per la squadra per prendere energia positiva allenandomi con i ragazzi e divertendomi sugli spalti. Purtroppo non posso stare in campo, ma credo fortemente nel gruppo. Ho parlato con Filippo Volandri. Erano tutti molto contenti di avermi con loro e quindi ho preso l'aereo e sono venuto qui. La squadra la vedo bene. La vedo con la tensione giusta, la vedo pronta. Poi sappiamo bene ci possono sempre essere un milione di sorprese. Direi anche che Jannik è pure discretamente in forma (ride ndr.), quindi siamo pronti alla battaglia".

Berrettini ha confessato anche che nei momenti più difficili ha pensato anche di smettere col tennis: "Smettere è una cosa che si dice spesso quando si è molto giù. Ci ho pensato seriamente una volta perché vedevo tutto buio. Perché il mio pensiero era: ‘Ricomincio mi faccio il c*** per tornare e poi tanto risuccederà qualcosa e quindi quel tipo di pensiero mi è balenato'. Ho detto: ‘Non posso continuare a fare su e giù su e giù così perché veramente poi diventa un'agonia e io un'agonia non voglio che diventi questo sport per quanto io lo ami'. Facciamo uno sport che non ci permette di prenderci del tempo quando ne abbiamo bisogno perché hai sempre la sensazione di rincorrere, sempre la sensazione che gli altri stanno giocando e ti superano. E tu sei fermo ai box, perdi punti e ritmo e quindi torni prima di quello che dovresti".

Il tennista romano sempre sulla stessa vicenda ha proseguito affermando che è riuscito ad andare avanti anche grazie alle persone a lui più vicine: "Per fortuna ci sono un sacco di persone che mi vogliono bene e hanno provato in tutti i modi a farmi stare meglio. Poi io sono uno che crede molto nello stare nel buio e quindi c'erano dei giorni che non riuscivo ad alzarmi. Anche se dovevo fare fisioterapia, mi pesava alzarmi dal letto e andare a fare fisioterapia. E quindi mi sono detto: ‘Sai che c'è? Va bene così' Va bene, non avere voglia di fare niente. L'importante è capire un pochino il perché e poi cercare di trovare qualcosa che che ti faccia alzare dal letto. E sfidarmi, mi sto chiedendo che cosa posso fare ancora, che cosa cosa c'è davanti a me e mi sono accorto che non è una questione di ranking. Non è una questione di soldi. È una questione proprio di sfida con me stesso.La gente dimentica in fretta. Io non dimentico quello che ho fatto. Citando Vincenzo quando ci siamo parlati per l'ultima volta prima di smettere di lavorare insieme. Mi ha detto ‘Tu non hai mai saltato una sessione di allenamento. Non hai mai saltato un colpo. Non hai mai staccato la testa da quello che stavi facendo. Io questo lo so'".

Nelle ultime ore, dopo il suo arrivo a Malaga, era stata diffusa una bufala relativa alla freddezza di Sinner nei suoi confronti ma tutto è smentito da un video. Il gruppo dei tennisti azzurri è unito e lavora per arrivare fino in fondo alla Coppa Davis.

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