Berrettini vince contro Cazaux una partita durata 2 giorni: l’urlo della vittoria ha un significato speciale
L'urlo di Matteo Berrettini, quanto ci era mancato vederlo così. È una dedica a se stesso, per tutto quello che ha sofferto e adesso sta spazzando via dalla sua vita/carriera. Serra il pugno, digrigna i denti e stringe forte la vittoria contro Arthur Cazaux (numero 77 del circuito Atp) che lo qualifica ai quarti di finale del torneo Atp Challenger 175 di Phoenix (in Arizona). Non è un successo come gli altri, dopo sette mesi di calvario fisico e chiacchiere che col tennis nulla hanno a che vedere, ‘the hammer' ricorda a tutti perché lo chiamano così, ‘martello'.
Se n'è accorto il francese, schiantato in rimonta dopo un primo set per lui solo illusorio. L'italiano gli concede il primo (3-6) poi gli molla una sberla sonora nel secondo (6-1), tale da lasciarlo stordito a margine di una frazione dominata. Infine, si concede il lusso e il brivido di vibrare il colpo di grazia tirando il match fino al 7-5 definitivo.
Berrettini è tornato, finalmente? Sì, sembra di sì. Vincere aiuta a vincere. Dopo Gaston è riuscito a mettere sotto anche Cazaux che era di un livello superiore. Lo ha fatto battendo anche gli imprevisti del mestiere: quella maledetta/benedetta pioggia che lo ha costretto a fare gli straordinari per colpa di due interruzioni. La condizione fisica è buona, in crescendo. Quella mentale, che fa sempre la differenza, sta tornando ai livelli (nemmeno tanto lontani) di un tempo.
Prova ne è il break decisivo strappato nel terzo set quando il punteggio era di 5-3 per Cazaux. È come la palla che prende il net e s'inarca, la direzione che prende porta con sé quel pizzico di buona sorte che pure bisogna meritare. Di qua o di là, in un battito di ciglia tutto può cambiare. Per Berrettini è stata la traccia spartiacque del match che ha risalito lungo la corrente dei game fino al 5-5 e a impossessarsi del servizio, salvo mettere le mani sull'incontro. Chapeau.
"È stata una partita incredibile, ci sono voluti due giorni – le parole a caldo del tennista romano dopo la qualificazione -. Sono davvero felice di aver vinto. Sono molto contento di essere qui, di giocare e di godermi il tempo che passo sul campo. Proverò ad andare ancora avanti, a fare meglio".
Nemmeno il tempo di respirare che più tardi gioca il secondo match in meno di 24 ore: è la sfida dei quarti contro un altro francese, Atmane. Vincere aiuta a vincere. Ed era anche ora che ‘the hammer' tornasse a martellare il campo alla sua maniera. Meteo permettendo.