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Australian Open

Berrettini sprofonda in classifica dopo gli Australian Open: tradito sempre dal suo punto debole

Matteo Berrettini dopo la sconfitta contro Murray agli Australian Open, crolla nella classifica ATP. Paga a caro prezzo l’errore gratuito sul match point nel quinto set.
A cura di Marco Beltrami
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Quella tra Matteo Berrettini e Andy Murray è destinata a rientrare tra le partite più belle degli Australian Open. Purtroppo per i colori italiani, ad avere la meglio è stato il tennista britannico, protagonista di una vera e propria impresa: 6-3, 6-3, 4-6, 6-7, 7-6, in 5 ore di lotta serrata per l'ex numero uno al mondo, che nonostante i problemi all'anca, ha lottato come un leone fino alla fine. Delusione cocente per il giocatore azzurro che può recriminare con se stesso per il match point sciupato malamente nel quinto set, che rischia di rivelarsi pesantissimo anche in chiave ranking ATP per lui.

Chissà quante volte Matteo ripenserà a quell'occasione d'oro sprecata. Ritrovatosi sotto di due set, il giocatore italiano ha trovato la forza di rialzarsi, rimettendo il discorso in parità e portando dunque la sfida al quinto. Sul 5-4 e servizio di Murray, ecco la palla per chiudere i conti e conquistare il secondo turno degli Australian Open. Purtroppo però Berrettini ha commesso un errore gratuito, spedendo un rovescio (il suo punto debole, considerando lo strapotere su dritto e servizio) tutt'altro che difficile quasi a metà della rete e perdendo così la chance di piazzare un passante non impossibile all'avversario.

Quest'ultimo dal canto suo, tornando sull'episodio nel post-match ha fatto riferimento alla "fortuna" che lo ha aiutato, in una giornata per lui di grazia da tutti i punti di vista. D'altronde si sa, la dea bendata aiuta gli audaci, e in termini di grinta Sir Andy non è secondo a nessuno.

Un rimpianto enorme, che pesa come un macigno per Berrettini di solito freddo nei momenti topici delle partite. Ecco allora l'uscita dal campo a testa bassa, tra gli applausi di tutto il pubblico australiano e anche del suo avversario. Murray infatti sfinito dalla fatica della partita si è lasciato andare anche alle lacrime in panchina, e poi quando l'avversario ha lasciato l'impianto ha partecipato all'omaggio nei suoi confronti con grande sportività. Per Matteo ora è il momento di ricaricare le energie, e capire poi cosa è andato storto in questi Australian Open, partendo dai primi due set regalati con troppa passività.

Sicuramente gli strascichi di questa debacle sono notevoli anche in termini di ranking. Matteo Berrettini primo italiano in classifica nel ranking ATP (14° posto), dovrà fare i conti con i tanti punti persi in Australia. La semifinale raggiunta nella scorsa edizione, si è rivelata un fardello pesante per il capitolino che essendo eliminato al primo turno non è riuscito a difendere il suo tesoretto in chiave classifica. Purtroppo dunque si prospetta un piccolo crollo per Berrettini, che allo stato attuale delle cose in prospettiva dovrebbe scivolare fuori dalla top 20, al 21° posto.

Una tegola per Matteo, che dopo 3 anni dunque non rientrerà nei primi 20 giocatori del mondo. Uno scenario difficile da pronosticare prima del match con Murray. Una situazione che lo porterebbe a diventare il numero 3 d'Italia, visto che Sinner e Musetti (il primo ancora in gioco, il secondo eliminato) piazzerebbero il sorpasso, occupando virtualmente la 16a e la 17a posizione. Un avvio di stagione da dimenticare dunque per Berrettini, che sicuramente non vede l'ora per tornare in campo per riscattarsi.

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