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Berrettini si prende i quarti a Doha e rivive i momenti bui: perché sentiva il bisogno di perdere

Berrettini dopo la vittoria con Griekspoor ha parlato del suo passato non semplice, con i momenti bui relativi ai dubbi sul possibile ritorno in campo.
A cura di Marco Beltrami
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Berrettini c'è. Dopo aver battuto Djokovic, il tennista italiano ha concesso il bis a Doha contro Griekspoor al termine di una battaglia di tre set. Una gioia incontenibile per Matteo che ha conquistato i quarti di finale dove troverà Jack Draper, nella stessa parte di tabellone di Alcaraz. Un motivo di orgoglio e soddisfazione per l'azzurro che sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori. Si sente nuovamente uno dei big del tennis Berrettini, che ha raccontato quanto sia stato difficile il percorso, passato anche attraverso le sconfitte.

Nel dopo-partita del confronto vinto con Griekspoor, Berrettini ha gonfiato il petto per gli ultimi risultati. Ci ha sempre creduto Matteo: "Di nuovo tra i grandi? È una sensazione che per fortuna non se n'è mai andata. Nel profondo di me sapevo che il mio livello era questo, anche se ci sono stati momenti bui. Avevo bisogno di partite, di competizione e avevo bisogno di perdere per provare rabbia e tristezza. Così potevo tornare".

Si è dunque caricato e non poco Berrettini che ora non vuole più fermarsi. A cominciare da Doha che passerà ora dal confronto con un altro giocatore in crescita come Jack Draper. Lo sa bene Matteo che ha trovato la chiave giusta per cercare di rendere al massimo come dimostrato anche dal successo con Djokovic: "È una questione di cosa vuoi fare nella vita. Ovviamente volevo finalmente battere Novak. Allo stesso tempo, voglio vincere il più possibile. Voglio godermi il mio tempo in campo. Questo è quello che mi sono detto".

E per questo Matteo si ripete sempre la stessa frase: "‘Ti meriti questo momento' Sembra che dica sempre la stessa cosa, ma lavoro davvero duramente per tornare qui nei migliori tornei del mondo. A volte penso di dimenticare troppo facilmente tutto il duro lavoro che ho fatto. Quindi me lo ricordo. Ecco perché ho lottato così duramente".

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