Berrettini ride amaramente alla domanda su Melissa Satta: “Una cosa alienante, non capisco”
Le critiche ingenerose, i giudizi sommari di chi "nell'era dei social, da dietro un computer, può scrivere di tutto". La relazione con Melissa Satta che sarebbe causa del suo periodo negativo. Matteo Berrettini sorride, sbuffa manifestando incredulità e ironia, prova fastidio e lo ripete ancora una volta quando di trova a chiarire qual è il momento che sta vivendo a livello professionale e personale.
Lo fa mostrandosi molto stupito dello strano accostamento che viene fatto tra il suo rapporto sentimentale con la showgirl e qualche battuta d'arresto in stagione, dello strano effetto che fa ritrovarsi di colpo sotto i riflettori del gossip più morboso. È una sensazione nuova che descrive con sarcasmo mentre risponde alle domande del giornalista di Sky. Sullo sfondo c'è lo splendido panorama di Monte Carlo ("un torneo al quale tengo molto") dov'è stato paparazzato accanto alla fidanzata, in primo piano c'è il campione italiano che si mostra molto sereno rispetto al battage mediatico.
Non è la prima volta che in queste settimane affronta lo stesso argomento: tutto iniziò con quel "non è una colpa se ci siamo trovati" per censurare le indiscrezioni sulla sua vita di uomo e di tennista.
Questa situazione un po' mi fa sorridere – dice Berrettini -. Da una parte è positivo perché vuol dire che il tennis è diventato uno degli sport più seguiti in Italia. Tutti ne parlano e tutti mi vedono in giro, in televisione e dove vogliono vedermi. Dall'altra parte, quella del fidanzato faccio fatica a rispondere. Mi sembra una cosa talmente tanto alienante perché non riesco a connettere i punti, non riesco a concepire come una relazione possa permetterti di non fare il tuo lavoro, ma la gente parla. Io mi fido solo delle persone giuste.
La gente parla. È il gancio che Berrettini utilizza per esporre un'altra riflessione: ovvero, la possibilità (in molti casi senza freni e debordante) che il mondo dei social network offre agli utenti di spingersi un po' troppo oltre nei commenti sulla sfera privata delle persone, fino a urlare nella piazza virtuale cose che sarebbe meglio non fare (e non dire).
Purtroppo o per fortuna siamo in un'era nella quale nella quale tutti credono di poter parlare di tutto pensando che nessuno può dire niente solo perché stanno dietro un computer. E mi sembra come se si fosse persa l'educazione in generale. Io alla fine però sono felice e questo è quello che conta.
Sorriso sulle labbra e grande tranquillità di Berrettini anche quando commenta condizione fisica, risultati agonistici poco brillanti come accaduto a Indian Wells (eliminato al debutto dal numero 103 al mondo), ad Acapulco (ritiro nei quarti di finale) e agli Australian Open (subito fuori).
Sono sempre lo stesso giocatore e la stessa persona – ha aggiunto – ma sono in un momento della mia carriera diverso. Negli ultimi anni sono sempre andato a seimila, ho giocato tantissime partite, subito molti infortuni e ne ho pagato il prezzo. sto mettendo dentro molto lavoro per giocare più partite possibili.