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Berrettini racconta il suo pianto liberatorio: “Ero da solo in camera e sono crollato”

Matteo Berrettini svela il momento in cui è crollato in lacrime: il campione azzurro di tennis non ha retto davvero più.
A cura di Paolo Fiorenza
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Matteo Berrettini è uscito sconfitto domenica dalla finale del torneo ATP 250 di Napoli per mano di Lorenzo Musetti, ma il match perso in due set sul lungomare partenopeo nulla toglie all'ottima settimana del campione azzurro, che nell'atto conclusivo è stato frenato dal medesimo problema al piede sinistro già palesatosi nella semifinale vinta sabato su McDonald. Non una semplice vescica, come pareva in un primo momento, ma qualcosa di più serio, che lo ha costretto a rinunciare al torneo di Vienna, come comunicato oggi.

"Lo avevo messo in conto, ma ci tenevo troppo a giocare questo match. Ho sentito una forte fitta al piede a metà del secondo set, ora farò degli accertamenti. È qualcosa di nuovo: avevo avuto altri problemi ma questo proprio no – ha spiegato il 26enne romano nella conferenza al termine della partita, confessando poi il momento di debolezza vissuto qualche tempo fa a causa dei frequenti infortuni che lo hanno attanagliato in questa stagione – Ci sono stati momenti quest'anno in cui ho detto ‘mi fermo per sempre', ma sono comunque riuscito ogni volta a reagire. Mi sento fortunatissimo a fare quello che faccio e sono contento della carriera che sto facendo".

Matteo Berrettini a Napoli col trofeo per il secondo classificato
Matteo Berrettini a Napoli col trofeo per il secondo classificato

E proprio ad uno di questi momenti si riferisce evidentemente Matteo, quando nell'intervista rilasciata a Sportweek gli viene chiesto quando è stato l'ultimo pianto che ha fatto: "Qualche giorno dopo il tampone positivo a Wimbledon, la scorsa estate. Ero da solo in camera, con il Covid e la febbre e sono crollato, ma è stato un momento liberatorio, anche bello, visto che per l'infortunio e l'operazione non avevo versato una lacrima. Probabilmente avevo accumulato troppo".

Il torneo di Wimbledon ritorna anche quando si parla di tatuaggi. Lì Berrettini fa il misterioso: "Ne ho sette. Il primo è la data di nascita di mio fratello, l'ultimo è questo cuore trafitto fatto dopo Wimbledon. Cosa rappresenta? Preferisco tenerlo per me". Il motivo potrebbe essere proprio l'enorme delusione sportiva vissuta in terra inglese dopo essere stato costretto al forfait a causa del Covid, ma il cuore richiama inevitabilmente l'amore, con la relazione di lunga data con la collega Ajla Tomljanovic che è terminata nei primi mesi di quest'anno.

Matteo Berrettini con l'ex fidanzata e collega Ajla Tomljanovic
Matteo Berrettini con l'ex fidanzata e collega Ajla Tomljanovic

Del resto il nome di Matteo riempie le pagine di gossip non meno di quelle dedicate al tennis: ad aprile Berrettini era stato accostato alla modella americana Meredith Mickelson, mentre qualche giorno fa è spuntata la conduttrice radiofonica e showgirl Paola Di Benedetto. "Attualmente sono single – spiega ridendo a precisa domanda, salvo incolpare per la risata le altre persone presenti all'intervista – Ma no, c'è Andrea là che mi ha fatto ridere… È che sono stato fidanzato per parecchi anni. Ora sono single, vero?". Chi è intorno a lui annuisce.

L'ultima domanda è su chi sia veramente Matteo Berrettini, ecco il biglietto da visita del diretto interessato : "È un ragazzo che è nato e cresciuto a Roma con tantissima voglia di lavorare, tantissima voglia di diventare qualcuno nella vita, che giocava bene a tennis e che a un certo punto ha pensato che il tennis potesse aiutarlo ad arrivare a fine mese…".

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