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Master 1000 Toronto di tennis

Berrettini irrompe sulla strada di Sinner, al Masters 1000 di Toronto va in scena il duello italiano

Il tennista romano ha sconfitto il francese Barrere (6-4, 6-3) e conquistato l’accesso al secondo turno del torneo canadese dove affronterà il connazionale.
A cura di Maurizio De Santis
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Il gesto di The Hammer a fine incontro: ha battuto Barrere, adesso lo attende Sinner.
Il gesto di The Hammer a fine incontro: ha battuto Barrere, adesso lo attende Sinner.
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Il sorteggio del tabellone lo aveva messo in conto: al secondo turno del Masters 1000 di Toronto ci sarà la sfida tra Matteo Berrettini e Jannik Sinner. La vittoria di The Hammer contro il francese Gregoire Barrere (6-4, 6-3) si materializza in poco più di un'ora e spalanca al tennista romano le porte della sfida particolare con l'alto-atesino che nel Ranking Atp lo sopravanza di 30 posizioni: 8° l'uno, 38° l'altro che ha pagato un lungo periodo scandito da infortuni e necessità di ritrovare l'equilibrio smarrito.

Senza sbavature al servizio (ne farà l'arma migliore mettendo a referto 10 ace), qualche colpo estratto dal cilindro con un tocco di magia. Tre in particolare lasciano le redini della sfida nelle mani di Berrettini: quello che mette a segno sul break del 3-2 nel secondo set (attira sotto rete l’avversario con un rovescio corto poi lo infila con un passante di dritto); il poker di prime vincenti che gli ha permesso di chiudere il primo parziale ridimensionando le velleità dell'avversario; servizio, dritto e smash vincente nel secondo parziale quando allunga il muso fino al 5-3 in un game decisivo.

Matteo Berettini ha affrontato nel primo turno il francese Barrere.
Matteo Berettini ha affrontato nel primo turno il francese Barrere.

Ma non è (ancora) tutto oro quel che luccica per quegli errori che gli impediscono di azzannare l'incontro lasciando a Barrere (58° nel Ranking Atp) l'opportunità di restare aggrappato alla partita. Si tratta di "a momentary laps of reason", piccoli vuoti colmati subito dopo con giocate di ottimo livello, troppo elevato per il francese che ci mette orgoglio. Lo dicono anche i numeri: per l'azzurro 10 ace, un doppio fallo, 85% di punti conquistati con la prima di servizio alla battuta; imparagonabili le stime dell'avversario con mette assieme 5 ace, 3 doppi falli, 44% di prime in campo.

Il cemento canadese era una sorta di verifica per Berrettini dopo i segnali incoraggianti messi in mostra a Wimbledon: uscì negli ottavi di finale contro Carlos Alcaraz, che gli dedicò un sincero applauso e avrebbe poi vinto il torneo inglese battendo (anche) Djokovic.

Il primo test ha confermato che sta salendo di condizione, la prossima partita sarà una sorta di step ulteriore: in caso di successo contro il connazionale ‘favorito' sulla carta, avrà la conferma che sta tornando ai livelli di un tempo dopo aver superato anche i momenti più bui e quelli più fastidiosi a livello personale per il gossip morboso intorno alla relazione con Melissa Satta.

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