Berrettini non ci può credere: “L’autografo me lo puoi fare un po’ meglio?”
Matteo Berrettini oggi giocherà la semifinale del torneo ATP 250 di Napoli contro lo statunitense Mackenzie McDonald, un match che vede il campione romano largamente favorito, dopo essersi fatto strada battendo prima Carballes Baena – prendendosi la rivincita rispetto alla sconfitta a Firenze della settimana prima – e ieri nei quarti il giapponese Daniel.
I tifosi partenopei si augurano di potersi godere domenica una finale tutta italiana, visto che dall'altra parte del tabellone c'è l'altro alfiere azzurro Lorenzo Musetti, che oggi sfiderà il serbo Miomir Kecmanovic a seguire dopo il match di Berrettini. Dopo le difficoltà dei primi giorni, con la sostituzione del primo tappeto reso impraticabile dalla pioggia della scorsa settimana e le tre sessioni serali sospese a causa della scivolosità dei campi dovuta all'umidità, il torneo è decollato, forte di una location con pochi eguali, col mare adiacente.
Il pubblico ha fatto un tifo caloroso per i nostri tennisti, che da parte loro non si sono negati all'abbraccio degli appassionati, con selfie ed autografi in quantità. La disponibilità dei campioni azzurri è stata tale che qualcuno ha pensato bene di fare una richiesta mai sentita prima: la ripetizione dell'autografo venuto male. È accaduto a Berrettini, che è stato richiamato da un tifoso per il quale già aveva apposto la firma.
Matteo pensava che fosse una persona diversa in mezzo alle tante che gli chiedevano autografi, invece era qualcuno al quale già l'aveva fatto. "Me lo fai solo un poco meglio?", gli ha chiesto il tifoso. Il 26enne romano ha strabuzzato gli occhi, restando incredulo, e poi ha risposto di getto nella maniera più genuina possibile: "Io così scrivo". Un siparietto che sicuramente avrà poi fatto sorridere lo stesso Berrettini, che sa bene quanto sia importante concedersi a chi gli dedica tempo e attenzioni.
"È una cosa che ancora fatico a mettere a fuoco, eppure succede sul serio e mi fa davvero felice", ha spiegato Matteo alla Gazzetta quando gli è stato chiesto del suo essere ispirazione per altri. Del resto è difficile immaginare Berrettini arrabbiato, il suo messaggio ecumenico rende bene l'idea: "Vogliatevi bene. Alla fine non vale la pena tenersi dentro le incazzature, bisogna volersi bene".