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Torneo di Wimbledon 2024

Berrettini è l’incubo di Djokovic: il precedente che preoccupa Nole prima della finale di Wimbledon

Matteo Berrettini ritrova da avversario Novak Djokovic dopo il confronto di un mese fa al Roland Garros. Nella finale di Wimbledon, l’azzurro proverà nuovamente a fare ammattire il tennista numero 1 al mondo come accaduto sulla terra rossa parigina, quando Nole arrivò al limite di una crisi di nervi.
A cura di Marco Beltrami
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Novak Djokovic nella finale di Wimbledon ritroverà da avversario Matteo Berrettini a distanza di poco più di un mese dal loro secondo confronto. Sull'erba londinese, domenica 11 luglio, il numero 1 al mondo dovrà fare i conti con un giocatore che lo ha letteralmente fatto ammattire al Roland Garros, dove Nole ha rischiato seriamente di perdere la testa. In quell'occasione l'azzurro si è rivelato un avversario assai ostico per il campione serbo, che ora dovrà fare i conti con lui su una superficie in cui la potenza di Berrettini potrebbe rivelarsi un fattore.

Urla, sputo, calci al tabellone ed un'esultanza come se avesse vinto la partita della vita. Novak Djokovic ai quarti di finale del Roland Garros è stato quasi al limite di una crisi di nervi. Merito di Berrettini che nel secondo confronto con il serbo (dopo quello delle Finals 2019, una passeggiata per Nole) lo ha messo in seria difficoltà crescendo alla distanza dopo aver perso i primi due set 6-3, 6-2, arrendendosi solo al 4° 7-5 dopo aver conquistato il terzo parziale. Una sfida da cui Berrettini è uscito a testa alta mettendo paura all'avversario che ha ammesso al termine del match di aver accusato il gioco definito "stressante" dell'avversario.

E sull'erba di Wimbledon, lecito aspettarsi un aumento dello stress per Djokovic a giudicare dal momento di Berrettini. Djokovic infatti ha sottolineato in Francia il peso specifico del servizio dell'italiano, che è diventato un'arma pericolosissima sul veloce. Già contro Hurkacz, il giocatore romano ha superato quota 100 ace in questa edizione di Wimbledon e la sensazione è che il bottino è destinato ad aumentare ancora e non poco.

D'altronde già contro il polacco in semifinale, Matteo ha sfoderato una tenuta mentale importante e potrebbe ora ritrovarsi a giovare proprio del match perso contro Nole al Roland Garros. Quella "paura" sentita in Djokovic, potrebbe ora rappresentare uno stimolo a pensare che il muro serbo può essere abbattuto.

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