Berrettini e la rivalità con Sinner: “Ci aiuterà a crescere, Jannik può battere chiunque”
Jannik Sinner chiama. Matteo Berretini risponde. I due tennisti italiani con la miglior classifica in questa settimana sono entrambi in semifinale di un torneo ATP. L'altoatesino ha battuto a Barcellona 6-2 7-6 Rublev, mentre il romano a Belgrado si è imposto su Krajinovic. Sabato entrambi saranno in campo e cercheranno di raggiungere rispettivamente la terza e la prima finale stagionale, e cercano punti pesanti per la classifica mondiale. Entrambi sperano di andare a giocare a braccetto le ATP Finals di Torino.
Il percorso di Berrettini a Belgrado
Berrettini, che il Masters lo ha già giocato ed è più avanti in classifica, ha rilasciato un'intervista a ‘Ubitennis.com' in cui ha parlato della semifinale di Belgrado con Taro Daniel: "Se scendo in campo con un giocatore qualsiasi o con Novak Djokovic scendo con la stessa attenzione e la stessa voglia di vincere; poi ovviamente uno ha vinto di più e l’altro di meno, ma in quel momento sono tutti giocatori rispettabili. Poi tra l’altro con Taro Daniel ho già perso".
Mi aspettavo Jannik battesse Rublev
Poi l'italiano con la maggior presenza nella top ten ha parlato di Sinner che sta galoppando verso la top ten e sta crescendo in modo incredibile: "Sono contento per Jannik, ci siamo allenati molto insieme la scorsa settimana a Montecarlo, dopo le nostre sconfitte. Mi aspettavo che potesse fare bene e mi aspettavo la sua vittoria contro Andrey, anche se sulla carta entrava in campo un pochino sfavorito. Jannik ha le armi per battere chiunque, in questo momento. Complimenti a lui. Adesso sicuramente ci sentiremo“.
La rivalità tra Berrettini e Sinner
Ora si rischia di creare un dualismo tra Berrettini e Sinner, dualismo che secondo il tennista romano potrebbe fare solo bene a entrambi: "La rivalità ci potrebbe aiutare a migliorare. Questa cosa potrebbe fare bene a tutti: a me, a lui, a voi che guardate e ai ragazzi che ci guardano e iniziano a giocare. Io cercherò di fare il meglio per me stesso, non meglio di lui o di qualcun altro. Scendo in campo per vincere per me. Sono contento, credo che la rivalità sportiva sia la cosa più sana e bella che ci possa essere".