Berrettini distrutto dopo la rinuncia alle Olimpiadi: “Ci sarei andato anche rotto”
Matteo Berrettini non si dà pace. Il tennista italiano reduce dall'exploit della finale di Wimbledon, è stato messo fuori gioco dalle Olimpiadi in programma dal 23 luglio all'8 agosto da un infortunio muscolare. Ha provato a stringere i denti fino alla fine, l'azzurro arrendendosi poi di fronte al rischio di peggiorare le sue condizioni. Dopo Sinner, che con la sua scelta di rinunciare a Tokyo 2020 ha diviso l'opinione pubblica, l'Italia della racchetta perde un altro rappresentante, per quella che però è una scelta obbligata.
Se la decisione di Sinner è stata legata alla necessità del giovane talento di ritrovare la migliore condizione e il "miglior tennis", quella di Berrettini è arrivata per motivi di forza maggiore. Ai microfoni de "La Stampa", il tennista romano primo italiano a raggiungere la finale di Wimbledon, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di partecipare ai Giochi Olimpici: "Era un appuntamento che aspettavo da due anni, visto il rinvio. Fino all’ultimo ho pensato di andare a Tokyo anche ‘rotto', ma non avrebbe avuto senso, non sarei riuscito a fare quello che volevo, cioè lottare per una medaglia. Inoltre rischiavo di peggiorare l’infortunio".
Inevitabile dunque la rinuncia di comune accordo con il team per Matteo: "Dopo lunghe riunioni con il team ho deciso di lasciar perdere". Ma cosa pensa Berrettini degli altri tennisti (compreso Sinner), che hanno dovuto rinunciare alle Olimpiadi per motivi diversi? Il classe 1996 preferisce guardare in casa propria e mette nel mirino le Olimpiadi del 2024: "Dipende dallo spirito. Fin da piccolo vivere nel villaggio a contatto gli altri atleti era uno dei miei sogni. Altri la pensano diversamente, ma io non giudico. Di certo è un'edizione difficile a causa delle restrizioni anti-Covid e per la mancanza di pubblico. Ora Parigi 2024 diventa per me un obiettivo ancora più importante".
E ora Berrettini che ha messo nel mirino i Masters 1000 e gli US Open, con la speranza di qualificarsi per le Finals di Torino, seguirà le Olimpiadi da spettatore facendo il tifo per gli azzurri: "Oltre al tennis seguirò anche il basket, gli azzurri hanno fatto una grande impresa a qualificarsi, mi sarebbe piaciuto sostenerli dal vivo e vedere la squadra Usa, perché sono un appassionato di Nba. Ma ho sempre seguito anche l’atletica, il nuoto, tutte le discipline più classiche. Djokovic favorito nel torneo olimpico? È il più forte, e quello che sa gestire meglio certe situazioni. Però non è scontato. Senza pubblico, due set su tre e con le aspettative che si ritrova, non è un compito facile. Tanti possono metterlo in difficoltà".