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Berrettini dilaniato dal dubbio più atroce: “Ho pensato di fermarmi per sempre”

Matteo Berrettini ha alzato bandiera bianca in finale dell’ATP Napoli Cup 2022 contro Musetti, poi si è confessato a cuore aperto per i continui problemi fisici accusati in questa stagione: “Lo sconforto porta a chiederti se sei fatto per fare sport”
A cura di Alessio Pediglieri
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Matteo Berrettini si è dovuto arrendere in finale dell'ATP 250 di Napoli a Lorenzo Musetti, in un match tutto azzurro che ha visto il 20enne di Carrara coronare una settimana perfetta, conquistando il torneo partenopeo senza lasciare sul campo un solo set. Per Berrettini, invece, la bandiera bianca che è arrivata dopo il 7-6, 6-2 che lo ha ancora una volta allontanato dal primo titolo in Italia, dopo una stagione più che travagliata.

Il tennista romano ha applaudito alla vittoria di Musetti che si è confermato il migliore sul cemento partenopeo, ma ha anche sottolineato a fine partita i propri problemi fisici accusati in quest'ultimo torneo e che lo hanno tristemente accompagnato negli ultimi mesi non dandogli mai tregua. Un fardello pesantissimo che si è ripresentato a Napoli affrontando la finale, tormentato dal giorno prima da un problema alla pianta del piede sinistro che non gli ha comunque impedito di sconfiggere in rimonta lo statunitense Mackenzie McDonald.

Un ultimo fastidio che ha gettato ancora nello sconforto Berrettini che si è guardato dietro e ha riassunto l'ultima stagione in una sequenza quasi infinita di infortuni, che ne hanno condizionato le prestazioni e segnato in profondo l'anima. E così, nella conferenza dopo il crollo in finale a Napoli, ha ammesso a cuore aperto tutte le proprie frustrazioni: "Ci sono stati momenti quest’anno in cui ho pensato: ‘Mi fermo, mi fermo per sempre’. Ovviamente poi è passato, ma lo sconforto porta a chiederti se sei fatto per fare sport. Poi mi sono detto che dovevo reagire. È il motivo per cui oggi ho giocato e ieri non ho mollato fino alla fine. Non voglio arrendermi a queste cose"

Amarezza mista a consapevolezza, perché di fronte alle difficoltà ha sempre continuato a testa alta, mostrando tutto il proprio valore: "Io mi sento fortunatissimo a fare quello che faccio, sono contento della carriera che sto avendo" ha sottolineato ai microfoni. "Non c’è motivo di buttarsi giù definitivamente. Andiamo avanti, senza mollare."

Parole che richiamano un anno a dir poco complicato: all'Open del Messico è costretto al ritiro contro Tommy Paul al primo turno a causa di un infortunio ai muscoli addominali che lo costringerà a due settimane di stop. Poi, poco dopo il rientro deve subito rinunciare al Masters 1000 di Miami dovendo fare i conti anche con un edema alla mano destra che lo condiziona a tal punto da decidere di sottoporsi a un intervento chirurgico preventivo. Anche in questo caso, altro stop: salterà la prima parte della stagione sulla terra rossa.

A far piovere sul bagnato arriva il Covid, che gli nega Wimbledon: Berrettini risulta positivo a  un test e si ritira di propria iniziativa dal torneo. Adesso i nuovi problemi al piede che vanno al di là dei fastidi dati dalle vesciche: "Mi sentivo una forte fitta al piede e quindi farò degli accertamenti ulteriori per capire bene cosa ci sia. Mi ero sottoposto a dei trattamenti sia ieri che oggi per cercare di stare meglio possibile, poi ho sentito un dolore particolare non so nemmeno io bene cosa. Adesso vedremo se sarò in grado di giocare Vienna, altrimenti vedremo se potrò esserci per Parigi". Dove proverà a restare fino all'ultimo in corsa agli Atp Finals, un'impresa quasi disperata viste le attuali condizioni. Ma Berrettini  ha già fatto capire come finirà: non si vuole arrendere.

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