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Australian Open

Lo strano infortunio di Berrettini contro Alcaraz: “C’è qualcuno che mi fa i riti voodoo”

Matteo Berrettini si è qualificato agli ottavi di finale degli Australian Open dopo aver battuto in 5 set Carlos Alcaraz. L’italiano ha rischiato il ko per un infortunio alla caviglia durante il match, l’ennesimo. “In ogni partita c’è sempre qualcosa che mi succede…”.
A cura di Maurizio De Santis
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Matteo Berrettini ha appena battuto Alcaraz e s'è qualificato agli ottavi degli Australian Open, un incidente durante il match ha rischiato di comprometterne la vittoria
Matteo Berrettini ha appena battuto Alcaraz e s'è qualificato agli ottavi degli Australian Open, un incidente durante il match ha rischiato di comprometterne la vittoria
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Una battaglia durata oltre quattro ore sul cemento degli Australian Open al Melbourne Park. Un match durante il quale è successo di tutto e che Matteo Berrettini, numero 7 della classifica Atp e del tabellone, è riuscito a vincere dando tutto. Più forte anche della malasorte che ha provato, ancora una volta, a stopparlo sul più bello. Il tennista romano ha battuto al terzo turno Carlos Alcaraz (31° del ranking) con il punteggio di 6-2, 7-6, 4-6, 2-6, 7-6 e s'è qualificato agli ottavi di finale dove incrocerà Pablo Carreno Busta.

Più forte dei muscoli e del fiato di colui che in patria è stato ribattezzato piccolo Nadal. Matteo ce l'ha fatta. Lo hanno aiutato nervi d'acciaio e carattere: ha toccato il cielo con un dito e poi ha rischiato di schiantarsi al suolo quando una storta alla caviglia ne ha messo in discussione il prosieguo del match. Come Icaro volato a un passo dal sole. L'avversario martellava, sfoderando colpi e agonismo fino a rimettere l'incontro in parità (dal 2-0 per il tennista romano al 2-2), l'italiano teneva botta. Vacillava, non mollava.

Non lo ha fatto nemmeno quando, durante il quinto set, l'articolazione destra gli ha fatto un brutto scherzo: ha preso una storta, sentito un dolore acuto e intenso, una fitta che gli ha strappato una smorfia e lo ha piegato. Ma non s'è spezzato. Ha chiesto al medico se poteva continuare e non se l'è fatto ripetere due volte: è tornato in campo s ‘è ripreso tutto quello che è suo, spegnendo ogni velleità di Alcaraz.

Matteo Berrettini visitato in campo dal medico dopo l'infortunio alla caviglia durante la sfida contro Alcaraz
Matteo Berrettini visitato in campo dal medico dopo l'infortunio alla caviglia durante la sfida contro Alcaraz

Incantesimo spezzato. Berrettini scherza, ha ancora abbastanza fiato per farlo e, soprattutto, imparato a guardare la sfortuna negli occhi e a sorriderle di rimando. Due anni fa lo fermò un problemi all’inguine, l’anno scorso un infortunio muscolare agli addominali, quest’anno gli è capitata prima la dissenteria (ha ringraziato l'imodium pr avergli permesso di essere in campo) e adesso la caviglia.

Con un filo di voce nel corso delle interviste post gara si lascia scappare una frase: "La storta alla caviglia? In ogni partita c'è sempre qualcosa che mi succede… Forse c’è qualcuno che mi fa i riti voodoo con una bambolina. Niente di grave, continuerò a lottare". E quanto sia difficile mandarlo ko lo ha sperimentato anche il diciottenne spagnolo che ha ingaggiato con lui un duello emozionante, per tecnica e potenza, fairplay (quando s'è recato nei pressi di Berrettini per verificarne le condizioni e gli ha reso la racchetta) e classe. È lo sport, bellezza

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