Berrettini aspetta Sinner in diretta per raccontare il suo gesto: “Un anno fa mi fece una promessa”
Matteo Berrettini si scioglie in lacrime nell'abbraccio con Jannik Sinner. L'Italia è campione del mondo, ha conquistato la seconda Coppa Davis consecutiva ma questa per "the hammer" e per l'alto-atesino ha un valore speciale. Un anno fa, sempre a Malaga, il tennista romano fu costretto a vedere i compagni giocare e vincere: fu grande la sua empatia e altrettanto la capacità di rappresentare un punto di riferimento importante per la squadra, partecipò alla festa ma non riuscì a goderla fino in fondo perché infortunato. Da regolamento nemmeno poteva entrare sul rettangolo o partecipare alla cerimonia di premiazione. Era lì, volle essere accanto alla squadra nonostante tutto. Era lì assieme a tutti ma un passo indietro, dietro le quinte.
L'alto-atesino gli dedicò parole bellissime e non di circostanza, lo fece in mezzo al campo, a caldo, quando aveva tutti i riflettori addosso elogiando l'importanza del sostegno ricevuto dal compagno fermato dagli acciacchi. A distanza di un anno Jannik e Matteo sono ancora lì, sul palco del trionfo ma questa volta è tutto diverso. Lassù, a sollevare la iconica "insalatiera" c'è anche a buon diritto l'amico che ha ritrovato se stesso. Insieme, nel doppio, avevano scacciato la spauracchio Australia, capace di strappare un punto per la sconfitta di Musetti. Insieme, nello stesso giorno, hanno messo la firma in calce al successo contro l'Olanda. È la chiusura di un cerchio, la realizzazione di una promessa che fece/si fecero a novembre 2023: "L'anno prossimo la vinciamo insieme". E così è stato.
Berrettini e Sinner scherzano sulla "promessa di vincere la Coppa Davis"
"No, no… avevo detto che prima o poi l'avremmo vinto insieme. Poi abbiamo deciso di farlo subito", scherza Berrettini ai microfoni di Super Tennis nell'intervista in doppio. È raggiante, lo merita in pieno. Guarda la medaglia che ha al collo e s'emoziona, la dedica a se stesso e più ancora a tutte quelle persone che nei momenti più bui gli sono rimasti a fianco. In pochi istanti gli è passato davanti un pezzo di vita: da quel giorno in cui, in lacrime, abbandonò gli US Open in sedia a rotelle per l'infortunio, a oggi, dove s'è presto tutto (o quasi) quanto gli è mancato finora.
"È stata una Coppa giocata e vinta con grande determinazione, arrivata dopo moltissime vicissitudini personali. Quello che sto provando è una sensazione bellissima dopo tutti i momenti negativi vissuti e le sconfitte brucianti degli anni precedenti. Sono molto grato a Sinner, non solo in campo ma anche per quello che ha fatto e fa fuori. Il successo in Coppa Davis è collettivo, di squadra. Anche la scelta di giocare noi due il doppio vuol dire che il gruppo è forte".
È caduto, s'è rialzato. Ha toccato il fondo, s'è arrampicato fino alla superficie. E ha vinto, con la squadra e per la squadra come lui stesso ci ha tenuto a ricordare citando i compagni dopo aver vinto il primo confronto della finale. "A Wimbledon (2021, quando arrivò in finale contro Djokovic ndr) ero in costruzione, il 2025 tornerà un anno pieno di risultati. Lo spero".
Jannik e Matteo, intervista doppia: "Speciale anche fuori dal campo, mi fido di lui"
"Vieni qui con noi", dice la giornalista che invita una persona speciale a raggiungere Berrettini. Facile, facile intuire chi è. Si ricostituisce la coppia d'oro dell'Italia del tennis che ha sbaragliato tutti in Coppa Davis. Jannik e Matteo s'abbracciano e sorridono. "La sua è stata una stagione incomparabile – dice the hammer parlando del numero uno al mondo -. È così come lo vedete, non ha maschere". Gli fa eco Sinner: "L'anno scorso ci ha dato una grandissima mano da fuori. La nostra amicizia è nata tanti anni fa. È sana, ci siamo trovati subito. È stata sempre così anche quando non eravamo i giocatori e le persone di ora. Per me Matteo è una persona speciale anche fuori dal campo, quando mi guarda, perché mi fido di lui. E io sono il suo primo tifoso quando gioca. Ha avuto tanta sfortuna in carriera per gli infortuni, gli auguro il meglio".
Il saluto all'Italia dopo il trionfo: "Lui lo fa meglio di me, io faccio schifo"
La chiosa è tutta da ridere. La reporter chiede ai due tennisti un saluto all'Italia e agli italiani. Sinner ride e lascia che sia Berrettini a farlo. Gli cede il proscenio con una battuta: "Lui lo fa meglio di me, io faccio schifo…", dice il campione azzurro con ironia e un po' d'imbarazzo. Per queste cose sembra un po' impacciato e fa sì che sia l'amico geniale a piazzare l'affondo sui titoli di coda. "Ragazzi, grazie mille per il supporto che ci avete dato – conclude Matteo -. È stata una stagione speciale per tutti noi ma soprattutto per questo ragazzo qua. Ci vediamo tra pochi mesi in televisione, dove volete voi… basta che continuate a sostenerci". Passo è chiudo, messaggio forte e chiaro. Sinner passa la linea allo studio. "Ecco, ha detto tutto lui… grazie mille, ciao".