Berrettini alle ATP Finals da padrone di casa per far saltare il banco dopo un gran 2021
Le ATP Finals di tennis non sono un semplice torneo di fine stagione dove si scontrano i migliori al mondo. E già questo comunque varrebbe il prezzo del biglietto. Sono, insieme ai tornei del Grand Slam, l’appuntamento massimo per un tennista e per chi già nell’eccellenza cerca di fare il salto di qualità successivo, entrando nell’olimpo dei migliori con i quali quasi sempre lotterà per spartirsi i tornei più grandi e di conseguenza la storia del proprio tempo.
Il torneo è stato disputato per la prima volta nel 1970 a Tokyo, per poi iniziare a girare senza sosta tra Parigi, Barcellona, Melbourne, trovando prima casa al Madison Squadre Garden di New York durante tutti gli anni ’80, poi spostarsi in Germania negli anni ’90 tra Francoforte e Hannover, per poi nei primi anni del nuovo Millennio dividersi tra lo Qizhong Forest Sports City Arena di Shangai e The O2Arena di Londra. Le Finals sono un torneo che hanno visto tanti posti e tante latitudini, ma mai avevano toccato l’Italia. Anche questa pecca sarà risolta, perché da quest’anno avremo noi l’onore di ospitarle al Palasport Olimpico di Torino che ne sarà la casa fino al 2025.
Se le “case” delle finali ATP sono sempre state prestigiose, quelli che sono diventati i “padroni di casa” fanno tremare i polsi. Il signor Roger Federer ha vinto 6 volte, seguito a ruota da tre campionissimi come Ivan Lendl, Pete Sampras e Novak Djokovic con 5. Seguono poi monumenti del tennis come Ilia Nastase, John McEnroe, Boris Becker, Bjorn Borg e tanti altri, ma mai Rafa Nadal, che ha sempre cercato di ottenere anche questo alloro senza mai riuscirci.
Gli ultimi vincitori poi raccontano di un tennis con un imperatore, il serbo Djokovic, a un passo dal Grand Slam nel 2021 e tanti pretendenti al trono come il bulgaro Grigor Dimitrov, vincitore nel 2017, Alexander Zverev nel 2018, Stefanos Tsitsipas nel 2019 e Daniil Medvedev nel 2020. Gli ultimi tre si troveranno a battagliare ancora insieme a Nole per la corona 2021, in uno dei tornei più attesi degli ultimi anni. Sarà atteso tanti motivi.
In primo luogo Djokovic vuole raggiungere Federer in quanto a vittorie nel torneo e finire l’anno per darsi lo slancio necessario per ripartire poi alla grande in Australia e puntare ancora al bersaglio storico del Grand Slam. Primo sfidante il russo Daniil Medvedev, che è stato battuto nell’ultima finale del Master 1000 a Parigi-Bercy proprio da Nole e vuole riprendersi subito la rivincita. Gli altri due grandi astri giovani del tennis mondiale, il tedesco Alexander Zverev e il greco Stefanos Tsitsipas, vogliono riprendersi ciò che è stato loro, mentre entrano da outsider di lusso tre tennisti che quest’anno sono cresciuti in maniera esponenziale, Andrey Rublev, Casper Ruud e Hubert Hurkacz.
Abbiamo lasciato fuori o meglio messo in un angolo luminoso la nostra grande speranza, Matteo Berrettini. Il romano non arriva alle Finals in forma smagliante. Nell’ultimo torneo disputato a Vienna ha perso ai quarti contro l’astro nascente spagnolo Carlos Alcaraz, mentre a Indian Wells a inizio ottobre ha perso ai sedicesimi contro l’americano Fritz. Non è un buon momento di forma o semplicemente Matteo si è preparato a fondo al torneo più importante della stagione, in quanto da padrone di casa può far saltare il banco?
Questa è una domanda che tutti i suoi avversari si dovranno fare perché il Berrettini del 2021, al di là dell’infortunio che lo ha fermato agli Australian Open, negli altri tornei dello Slam è uscito solo per mano del mostro di nome Djokovic (arrivando anche in finale a Wimbledon). Per questo motivo tutti (anche lo stesso Nole che lo ha testato in tre diversi Slam) sanno di dover essere al 100% per battere un Berrettini al 100% e guardano verso la “casella” di Matteo Berrettini con una certa apprensione, mentre noi tifosi italiani abbiamo lo sguardo fisso verso la stessa casella con quel retrogusto di speranza per completare davvero in gloria eterna questo 2021 sportivo senza più aggettivi possibili.
Potremmo finire qui, avendo parlato del presente e delle Finals che iniziano oggi, ma bisogna almeno accennare a quello che il futuro ci stava dando già quest’anno. In queste ultime settimane Jannik Sinner ha oscillato tra la decima e l’undicesima posizione del ranking ATP, sfiorando le Finals. Purtroppo gli è stato fatale l’altro bambino prodigio, Carlos Alcaraz, che lo ha battuto ai sedicesimi di Parigi-Bercy. Abbiamo sfiorato l’impresa e il sogno di vedere addirittura due italiani alle Finals ATP da disputare in Italia. Sarebbe stato davvero un sogno, ma per tanti, anzi quasi per tutti, è solo un sogno rimandato al prossimo futuro.