Berrettini a Wimbledon ha ritrovato il sorriso ma non dimentica: “Giorni a letto a piangere”
Matteo Berrettini probabilmente si chiede se quello che gli sta succedendo a Wimbledon è un sogno o è realtà. È tutto vero, con il tennista italiano che a sorpresa considerando le premesse ha conquistato gli ottavi di finale dello Slam. Battuto in maniera netta anche Zverev con Matteo che sembra tornato ai fasti del 2021 quando riuscì a spingersi fino alla finale poi persa contro Djokovic.
Si sta togliendo grandissime soddisfazioni Berrettini che alla vigilia dei Championship sembrava non poter offrire garanzie sia dal punto di vista fisico e mentale, in una stagione fino a quel punto disastrosa. E invece ecco la splendida cavalcata sull'erba di Londra culminata nel raggiungimento degli ottavi di finale contro il numero uno al mondo Alcaraz. Una situazione fotografata dall'emozione incontenibile al termine del match contro Zverev, e proseguita poi nell'intervista in campo.
Berrettini non ha nascosto il suo stupore per il risultato raggiunto e non ha potuto non guardarsi indietro, rivedendo i momenti bui: "Onestamente non so, è incredibile. Non pensavo potesse succedere, dev’essere qualcosa di speciale che c’è qui, in questo posto. L’anno scorso non ho giocato ma sono rimasto qui perché ho preso il Covid. Questo torneo mi ha cambiato la carriera ed è speciale per me essere qui".
Dall'inferno al paradiso. Berrettini ha raccontato un dettaglio dei suoi giorni più tristi, quando tutto sembrava andare per il peggio, e il futuro non era certo roseo: "Ho passato tanti giorni nel mio letto a piangere e quindi cinque giorni di fila di partite (considerando anche quanto accaduto con Sonego) non è niente adesso. È triste ma è vero, mi è mancato tantissimo competere e giocare. Ho trovato energia grazie al pubblico che mi ha supportato".
E in conclusione impossibile non pensare alla prossima partita contro Alcaraz: "Non è che abbia da dire niente su Alcaraz, l’ho incontrato l’ultima volta due anni fa. Eluì nel frattempo ha vinto così tanto. Mi divertirò ogni singolo minuto e finalmente domani posso riposarmi. Devo chiedere al mio coach cosa farò se gioco o meno".