Azarenka e Svitolina si ignorano a Wimbledon ma nessuno capisce: “Fischi ingiusti di gente ubriaca”
Vika Azarenka e Elina Svitolina sono due delle tenniste più note e si sono sfidate negli ottavi di finale del torneo di Wimbledon. Le due hanno dato vita a una sfida bella e intensa, con un finale emozionantissimo ma poi anche carico di polemiche, polemiche nate dopo una mancata stretta di mano, che però era stata ampiamente preannunciata.
Azarenka è bielorussa, Svitolina è ucraina. L'ex numero 3 WTA ha spessissimo parlato della guerra e non solo a parole ma anche con i fatti ha mostrato sempre il sostegno al suo popolo, non ha smesso di farlo mai in quest'ultimo anno e mezzo. Svitolina quando si è trovata a sfidare una giocatrice russa o bielorussa non le ha stretto alla mano al termine dell'incontro. La stessa cosa è accaduta dopo il match con Azarenka, che però è stata travolta dai fischi dei tifosi che hanno mal interpretato quel gesto.
Tra le sfide degli ottavi femminili in programma nella ‘middle sunday' questa era senz'altro la più attesa, per il valore delle giocatrici ma anche per il contesto politico. Il match tecnicamente non ha deluso le aspettative. Azarenka parte forte vince 6-2 il primo set e ottiene anche subito un break nel secondo, che però vince Svitolina in rimonta con il punteggio di 6-4. Il terzo set è intenso, equilibrato e si chiude al tie-break, che è quello speciale. Lo vince chi arriva per primo a 10.
La bielorussa si porta sul 7-4, sembra a un passo dal successo, ma Svitolina rimonta e si impone 11-9. Elina passa ai quarti di finale piangendo di gioia. Per Vika è un'amarissima sconfitta. Persa la partita, Azarenka vuole scappare dal campo, sa che l'avversaria non le stringerà la mano, va dall'arbitro e gliela stringe, poi si guarda in direzione dell'ucraina le fa un cenno del capo e stop.
Molti spettatori non hanno capito il perché – probabilmente non sapevano che in ogni caso, pure se Azarenka avesse vinto, la stretta di mano non ci sarebbe stata – e hanno subissato di fischi l'ex numero 1 del mondo che è uscita dal campo accompagnata da copiosi fischi. E per questo se l'è presa e non poco. In conferenza stampa ha detto: "Non è stato giusto, ma io cosa ci posso fare? Non ho fatto niente di sbagliato, ma non riesco a controllare la folla. Penso che molte persone non capissero cosa stesse succedendo. Ma se le persone si concentreranno solo sulle strette di mano o su una folla piuttosto ubriaca, che fischia alla fine, sarà un peccato. Sono ubriachi di Pimm's".
Svitolina in realtà una soluzione l'aveva proposta e l'ha ribadita. Perché l'ucraina ha sempre dichiarato di non voler stringere la mano a giocatrici russe o bielorusse, ma al tempo stesso non desidera che le sue avversarie vengano fischiate: "Se le autorità del tennis rilasciassero una dichiarazione in cui si spiegasse la posizione dei giocatori ucraini sarebbe molto più facile", ed ha aggiunto: "È stato così per me a Parigi, hanno fischiato me ed è stato ingiusto. Ho già detto più volte che fino a quando le truppe russe non saranno fuori dall'Ucraina e non ci riprenderemo i nostri territori, non stringeremo la mano con le giocatrici di quei paesi. Spero di essere stata chiara. Oltretutto quando gioco contro russe e bielorusse, sento una maggiore pressione ed ecco perché significa molto ottenere questo tipo di vittorie. A modo mio, è portare questa vittoria, piccola vittoria, in Ucraina".
Non sono nuove queste polemiche nel mondo del tennis e in particolare in campo femminile, dove le due giocatrici ucraine di punta e cioè Svitolina e Kostyuk spesso incrociano russe o bielorusse. Nell'ultimo Roland Garros Kostyuk e Svitolina erano state fischiate per non aver stretto la mano dopo le sconfitte con Aryna Sabalenka.