Australian Open minacciato dall’Arabia Saudita: “Potrebbero organizzare un torneo da 100 milioni”
Gli Australian Open si sono appena conclusi.Aryna Sabalenka ha vinto il torneo femminile, Jannik Sinner ha trionfato in quello maschile ed ha inserito il suo nome in un albo d'oro extra lusso, che comprendeva dal 2006 in poi solo quattro giocatori. A Melbourne si disputa il primo Slam dell'anno solare, che ufficialmente ospiterà il torneo ancora per decenni, ma il direttore del torneo parla per la prima volta della forte concorrenza che può arrivare dall'Arabia Saudita, che vuole entrare anche nel tennis e minaccia proprio gli Open d'Australia.
L'Arabia Saudita è entrata con prepotenza nel mondo dello sport. Gli investimenti sono stati cospicui. Dal 2021 c'è il Gran Premio di Formula 1, nel 2034 si terranno i Mondiali di calcio. Il calcio è diventato la vetrina del paese, che ospita la Supercoppa Italiana e quella di Spagna e che dal 2023 fa incetta di campioni che giocano nella Saudi Pro League: da Ronaldo a Koulibaly passando per Milinkovic-Savic e Neymar. Senza dimenticare l'OPA sul golf professionistico.
Ora nel mirino c'è anche il tennis, quello vero. Perché da anni in Arabia si disputano delle ricche esibizioni, con giocatori di livello che a turno vi partecipano. L'Arabia Saudita vuole un torneo vero, si parla di un 1000 a Jeddah. Il numero uno della FITP Angelo Binaghi mesi fa disse: "Spero che il Master 1000 che l'ATP creerà a gennaio 2025 basti a soddisfare la voglia di tennis dell'Arabia Saudita".
Parole che pesano come macigni e che non sono isolate. Certezze non ce ne sono, ma una forte c'è. Perché nel 2025 il calendario cambierà e sarà rivoluzionato con tornei storici che scompariranno (Newport e Monaco di Baviera) e nuovi appuntamenti che entreranno nel circuito.
Craig Tiley, il direttore degli Australian Open, al termine del torneo, precisamente nel day after del trionfo di Sinner, ha fatto il punto sullo stato di salute del Major australiano e ha parlato apertamente di un torneo che potrebbe nascere in Arabia Saudita e che si potrebbe tenere nel mese di gennaio, più o meno nelle stesse date di quello di Melbourne: "Lascia che ti dica perché è una minaccia: perché chiunque potrebbe decidere domani che ‘abbiamo un evento con 100 milioni di dollari in premi e metterli in palio i primi 32 giocatori della classifica, con chiunque che avrà la garanzia di vincere almeno due milioni. Tutti possono farlo e non c'è nulla che impedisca loro di farlo a gennaio".
Tiley dunque sente il fiato sul collo forte del nuovo torneo che potrebbe nascere e soprattutto disputarsi nel mese di gennaio. Timore legittimo, anche se il fascino di uno Slam e l'importanza di vincere un torneo di questa portata non è cosa poco per i giocatori di primissima fascia, che hanno anche fior di milioni in banca: "Quando il Primo Ministro ha detto che gli Australian Open erano minacciati, non si riferiva a un cambiamento di data ma a un qualcosa che allo stesso tempo lo supera. Ecco perché dobbiamo sempre investire in questa crescita, nelle infrastrutture del campus, continuare ad evolverci e svilupparci. Abbiamo una strategia di crescita molto aggressiva."