Attacco di panico per l’allenatore di Musetti prima del match: Tartarini ricoverato, ora sta bene
Quel "non riesco a stare concentrato" urlato verso il suo angolo durante il match di primo turno dell'Australian Open perso a sorpresa contro il sudafricano Lloyd Harris, appena numero 186 al mondo, nascondeva dell'altro nella mente e nel cuore di Lorenzo Musetti. Il 20enne carrarino in quei momenti avrebbe voluto incrociare sugli spalti gli occhi del suo storico allenatore Simone Tartarini, ma lui non c'era e non per sua scelta.
Il 54enne coach infatti non poteva essere sulle tribune del campo 7 di Melbourne Park a sostenere il giovane talento del tennis italiano perché poco prima dell'inizio della partita aveva avuto dei disturbi respiratori che sono peggiorati durante il primo set, a metà del quale è stato costretto a lasciare il proprio posto per essere portato in clinica per accertamenti. Probabilmente si è trattato di un forte attacco di panico: fortunatamente i controlli hanno dato esito negativo, ma Tartarini è rimasto sotto osservazione.
La brutta sconfitta di Musetti adesso può essere letta in maniera ovviamente diversa: impossibile per lui giocare serenamente e con animo sgombro senza il proprio mentore all'angolo, non conoscendo neanche gli sviluppi della vicenda (in un primo momento si era pensato anche ad un possibile infarto). Si spiega così la pessima partenza del toscano che ha perso nettamente i primi due set, poi ha provato una rimonta che pareva quasi coronata al tie-break del quinto set, salvo pagare il grande sforzo e perdere il match con Harris sul filo di lana.
Tartarini è più di un semplice coach per Musetti, lo allena da quando era un bambino. È inevitabile pensare che col suo allenatore a guidarlo dalle tribune, l'esito della partita di primo turno dello Slam australiano sarebbe stato diverso. La cosa più importante è che il tecnico adesso sta bene: Musetti avrà tanti tornei davanti a sé per rifarsi.