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ATP Masters 1000 Madrid di tennis

Arnaldi va a prendersi il “perdono” da Djokovic dopo averlo battuto: timidezza incredibile

Il tennista italiano mostra grande umiltà e rispetto nei confronti del campione serbo, sconfitto ed eliminato dal Masters 1000 di Madrid. “All’inizio ho cercato di non farmela addosso”.
A cura di Maurizio De Santis
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OMG sta per Oh my God! (oh, mio Dio!). Matto Arnaldi lo ha scritto sull'obiettivo della telecamera che lo inquadra mentre lascia il campo di Madrid dove ha battuto ed eliminato Novak Djokovic. L'espressione stampata sul viso vale più delle parole che pronuncerà poco dopo. Ha appena sconfitto il serbo (6-3, 6-4) e ha la faccia di uno che ha capito di averla fatta grossa. L'italiano sorride imbarazzato, si guarda bene dall'esultare con atteggiamento plateale, tiene un profilo basso e abbraccia l'avversario con deferenza tale quasi da chiedergli scusa per avere osato tanto.

E pensare che Nole appariva come qualcosa d'inarrivabile nei sogni del ragazzino appassionato di tennis che studiava da grande. "È sempre stato il mio idolo da quando avevo 9-10 anni", dice con un filo di voce. Oggi invece lo ha messo sotto senza perdere un set e incrementando il proprio score in carriera: è la quinta vittoria contro un rivale della Top 10, la seconda nel 2025.

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Arnaldi resta umile anche se ha il cuore in fibrillazione e l'animo in subbuglio per il bel successo. A caldo in campo gli fanno la più classica delle domande, di quelle che servono a sciogliere la lingua: "Come avete preparato l'incontro sotto il profilo strategico?". La replica dell'italiano è di estrema franchezza: "La verità è che almeno inizialmente ho cercato solo di non farmela addosso… Novak è sempre stato il mio idolo e questo è sicuramente un sogno che si avvera".

Facile, facile immaginare quali sono state le emozioni provate nel corso del match. L'azzurro le descrive con tutta la sincerità che lo contraddistingue in un momento di euforia genuina ma pacata in segno di doveroso rispetto verso una delle stelle dello sport e del tennis mondiale. "Ero contento di giocare contro di lui perché non mi era mai capitato, tranne una volta che ci siamo allenati insieme. E già averlo affrontato per me è stata una grandissima soddisfazione". Arnaldi è felice ma resta umile. "Djokovic non è al meglio in questo momento. Ho fatto quel che dovevo, cercando di tenere un buon livello e vincere. Ce l'ho fatta… non so nemmeno che dire". 

Arnaldi prende fiato poi spiega meglio le sensazioni provate, senza nascondere la soggezione nei confronti di Novak. Ha superato la "timidezza" e acquisito fiducia poco alla volta, facendo l'unica cosa possibile: pensare solo a giocare. "Ho cercato di farlo scambiare un po', poi una volta a partita inoltrata ti senti meglio e ti calmi. Sono contento di aver preso il break subito, perché sapevo che avrei perso il servizio anche io, ma almeno siamo rimasti in parità". Un risultato che ha fatto tanto più rumore per la situazione in cui versa Djokovic: in 4 degli ultimi 5 tornei ha perso la partita d'esordio e dal 2018 è anche la prima volta che gli capita di uscire a capo chino per due incontri di fila al primo turno in un Masters.

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